Considerate le numerose e splendide città costiere del Salento, il nostro itinerario lungo il tacco pugliese non poteva trascurare la parte ionica, sede di località importanti per la bellezza del mare, ma anche per il patrimonio storico e culturale. Si visiterà così la città di Gallipoli, la cui florida bellezza è già insita nella stessa sua denominazione: il nome “Gallipoli”, infatti, deriva dal greco e significa “bella città”, come di fatto la dipinse il Galateo che così scrisse: «Haec a pulchretudine non immerito nomen sortita est» (“questa ebbe in sorte il nome dalla sua bellezza non immeritatamente”).
Meta ambita di turisti provenienti da ogni parte d’Italia e d’Europa, questa cittadina a 8 m di altezza sul livello del mare, ha incantevoli spiagge lungo la litoranea e può essere considerata una perla nelle acque azzurre dello Ionio. Sempre il Galateo così descrisse la città: “Ha la forma di una padella, l’istmo di un manico, è protetta dalle scogliere che la circondano e da una cinta di mura solidissime”. La cittadina è resa ancora più caratteristica dalla divisione in due zone: la città vecchia e il borgo nuovo. Meritevole di particolare attenzione è il centro storico che sorge su un’isola calcarea collegata alla terraferma da un ponte in muratura ed è ricco di costruzioni antiche e di affreschi. Tra queste vanno ricordate la fontana greco-romana, considerata la più antica d’Italia, il castello e il Duomo, a tre navate, lastricato in marmo, splendido di addobbi e di quadri di eccellenti artisti, tra i quali Malinconico, Coppola e Catalano.
Gallipoli, però, non è solo conosciuta per le sue testimonianze storiche ed artistiche e per la sua fiorente industria turistica, ma anche per il suo porto, che contribuisce notevolmente alla ricchezza economica della città. Esso è situato su un promontorio e su una piccola penisola a ponente del Salento, occupa una superficie di 80000 metri quadrati ed è in grado di ospitare anche natanti di grandi dimensioni. Nel 1484 il porto di Gallipoli fu conquistato dai Veneziani che lo ristrutturarono rendendolo più agibile. Successivamente, fu rivalutato dagli Aragonesi, che lo ritennero favorevole per gli scambi e così diventò una delle mete più ambite del Salento. Nel 1850, il porto fu ulteriormente attrezzato, divenendo così il primo dell’area ionico-salentina.
A poca distanza dalla città, a sud-ovest, sorge l’isola di S. Andrea con il suo grande faro, così chiamata da una cappella dedicata all’apostolo. Sempre a ovest s’incontra lo Scoglio dei Piccioni, l’isolotto del Campo e, in giornate particolarmente limpide, si scorgono i profili dei monti della Sila.
Per quanto concerne la fondazione di questa splendida città, gli studiosi sono in disaccordo tra loro. Tuttavia, l’ipotesi più accreditata è quella di Mazzocchi, secondo cui Gallipoli fu fondata dai Siciliani intorno il IV sec. a.C. Infatti, nell’antichissima Sicilia si aveva una “Callipoli”; quando questa fu distrutta dal tiranno Dioniso, gli abitanti furono costretti ad emigrare. Correva l’anno 389 a.C. quando fu fondata la “Callipoli” salentina, così chiamata dai suoi fondatori per due ragioni: per riprodurre il nome della patria spenta e per indicare la sua bellezza, proprio secondo l’etimologia della parola. La storia, poi, la vide conquistata prima dai Romani, in seguito fu saccheggiata dai Vandali, poi presa dai Bizantini, soggiogata dal dominio angioino e poi aragonese, fino a far parte del Regno di Napoli con Ferdinando I di Borbone. Nel 551 d.C. divenne sede vescovile e due secoli dopo ospitò Papa Costantino, che da Roma si dirigeva verso Costantinopoli.
L’importanza di Gallipoli è andata sempre più crescendo, sia per l’attivo porto, che per il commercio e il turismo, diventando così oggi uno dei luoghi più prestigiosi del Salento. L’auspicio, non solo per la splendida cittadina ionica ma per l’intero Salento, è lo sviluppo di nuove rotte turistiche verso gli altri porti dell’area ionica, che colleghino il basso Salento con la Calabria e la Sicilia.
Gionata Quarta