CERANO (Brindisi) – Una rivoluzione importante si prospetta all’orizzonte per una delle centrali più discusse del Salento: la Federico II di Cerano, a Brindisi, entro il 2025 passera dal carbone al gas. Il piano presentato da Enel infatti, come annunciato ds Carlo Tamburi, direttore per l’Italia della società elettrica nel corso di un’audizione di fronte alla commissione Attività produttive della Camera dei deputati nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle prospettive di attuazione e di adeguamento della Strategia energetica nazionale al Piano nazionale Energia e clima per il 2030, include anche la centrale di Cerano tra le quattro destinate al cambiamento.
Ad essere riconvertite insieme alla centrale termoelettrica di Brindisi saranno anche gli impianti di La Spezia, Fusina (Venezia) e Torre Nord (Civitavecchia).
Brindisi si prepara dunque ad affrontare il cambiamento epocale, ma non sarà l’unico, infatti è delle scorse ora la notizia della ripartenza della ex centrale Edipower, per la quale A2A ha richiesto l’autorizzazione alla riconversione a gas. Non solo gas però, tra le novità, infatti, il piano del governo punta ad aumentare la generazione con eolico e solare ed è quindi probabile che le due aziende valuteranno ulteriori investimenti nei siti brindisini con impianti di produzione che utilizzino fonti alternative.
Allo scopo potrebbero essere utilizzate le porzioni di terreno delle vecchie centrali a carbone non necessarie ai nuovi impianti. Tutto questo grazie all’installazione di pannelli fotovoltaici o batterie. Una nuova, grande possibilità per il Salento e per un territorio per troppi anni lasciato ai margini del progresso.