Lu pisciammare è uno dei piatti prìncipi della tradizione contadina, probabilmente il più gustoso, sicuramente tra i più nutrienti e completi. I contadini lo mangiavano la mattina molto presto, prima di andare a lavorare un’intera giornata nei campi. questa pietanza garantiva loro energia e sostanze nutritive per ore di lavoro, fino al rientro a casa nel tardo pomeriggio. Quando leggerete la ricetta e vedrete gli ingredienti, capirete perché.
Ingredienti:
Spunsali (ossia cipollotti, il loro nome è Allium cepa, che vengono raccolti prima dell’ingrossamento del loro bulbo)
Rape
Peperoni (se vi piace il sapore più deciso, potete anche usare i peperoni piccanti)
Pomodori (sono preferibili quelli d’inverno)
Piselli secchi già cotti cotti
Sale
Olio EVO
Pane raffermo o frisa
Prepariamo la verdura. Mondiamo i cipollotti e le rape; prepariamo anche i peperoni.
In una pentola mettiamo un po’ d’olio EVO, il cipollotto (spunsale), le rape e i peperoni (questa tecnica di cottura nel Salento si chiama “tuttu pparu” che significa “tutto nello stesso momento”, poiché tutti gli ingredienti vengono messi a cucinare insieme).
A fuoco lento soffriggiamo il tutto, poi aggiungiamo i pomodori e con la fiamma media lasciamo cuocere per un altro paio di minuti.
Aggiustiamo di sale e inseriamo un piccolo mestolo di piselli secchi precedentemente cotti alla pignata (la pignata è una particolare pentola di terra cotta a forma di caso con la quale nel Salento si cuociono i legumi al camino; ma se non avete la pignata, non preoccupatevi, andranno bene anche i piselli secchi, cotti in una normale pentola).
Una volta inserito tutti gli ingredienti, facciamo cuocere per altri cinque minuti. Quindi aggiungiamo dell’acqua fino a coprire il tutto (anche un po’ di più).
Mentre la zuppa cuoce per altri 10 minuti circa, noi prepariamo la ciotola dove verseremo il nostro pisciammare.
Possiamo preparare il fondo del piatto in due modi:
1. con il pane raffermo tagliato a grossi tocchi (fritto o non)
2. con una frisa sbriciolata (la frisa è un prodotto tipico salentino, è fatta di pane disidratato).
Versiamo la zuppa nel piatto.
Lasciamo che il pane assorba il brodo e poi possiamo servire questo gustosissimo piatto, magari accompagnandolo con un buon bicchiere di vino rosso.
Per questa ricetta dobbiamo ringraziare la signora Maria Salerno, di Morciano di Leuca, una delle meravigliose nonne salentine che tiene in vita l’antica tradizione culinaria di questo piatto e ce ne ha fatto dono.