TREPUZZI (Leccce) – Picchiarono e rapinarono il 30 settembre del 2017 tre giovani originari della Sierra Leone “armati” di una mazza da baseball e di un pugnale. Tre giovani, tutti di Trepuzzi, sono stati condannati dai giudici della prima sezione penale (Presidente Pietro Baffa) a 7 anni e 6 mesi di reclusione ciascuno: Luca Giuseppe Cesaria, di 27 anni, (8 anni la richiesta del pm Alberto Santacatterina); Giuseppe Pellegrino, di 25 e Cristian Lazzari, di 38, (7 anni per entrambi), con le accuse di rapina aggravata, lesioni aggravate e minaccia con armi.
L’aggressione si verificò all’esterno di un bar che sorge sulla via principale del paese. I tre avrebbero strappato dal collo di un giovane straniero due catenine d’oro per un valore complessivo di 140 euro. Il bilancio risultò estremamente pesante: A.S. riportò un trauma contusivo alla gamba e al ginocchio sinistro giudicati guaribili in sei giorni; A.T., un trauma costale causato dai colpi inferti da una mazza da baseball mentre S.D.K. subì un trauma al torace sinistro.
Le indagini, pochi giorni dopo, consentirono di risalire ai tre presunti aggressori. I carabinieri di Trepuzzi, al comando del luogotenente Giovanni Papadia, visionarono le immagini delle telecamere di videosorveglianza e le vittime, una volta accompagnate in caserma, identificarono in foto i presunti aggressori. Le risultanze investigative hanno così trovato una sponda in un’aula di Tribunale nonostante gli avvocati difensori (nel pool i legali Giordano Bacile di Castiglione, Vincenzo Miglietta e Marco Pezzuto) abbiano da sempre sostenuto l’estraneità dei propri assistiti che non si trovavano nel bar in cui si è consumata l’aggressione. E poi le “armi”: mai ritrovate.
Nel corso dell’istruttoria non sarebbero state raccolte in maniera nitida le dichiarazioni delle persone offese per via di alcune difficoltà nella traduzioni delle loro testimonianze. Quindici giorni per il deposito delle motivazioni subito dopo il collegio difensivo presenterà ricorso in Appello. “Giustizia è stata fatta nei confronti di tre ragazzi – commenta l’avvocato Luigi Renna, legale delle parti civili – che hanno sempre dimostrato di essere integrati con la comunità locale e che si contraddistinguono per il loro vivere e per il rispetto delle leggi italiane”. Per i tre ragazzi hanno disposto un risarcimento dei danni da quantificarsi in separata sede.