Svetta maestosa con i suoi rami che sembra vogliano abbracciare il creato, la quercia vallonea di Tricase.
La sua storia si perde nei secoli, ha assistito silenziosa e benevola allo scorrere di oltre 900 anni, ha visto il mondo cambiare, guerre, battaglie e invasioni, ha visto uomini costruire case e strade, animali al pascolo e animali selvatici hanno trovato riparo dal sole sotto le sue fronde, la brezza del mare del Salento ne ha accarezzato le foglie e il sole le ha dato conforto.
Oggi la sua altezza ha raggiunto i 20 metri, gli amanti degli alberi che ne abbracciano il tronco per raccoglierne le energie e riconnettersi con la madre terra, avranno un po’ di difficoltà, considerando i 4,5 metri di circonferenza, ma la vera meraviglia è la sua fronda di oltre 700 metri quadrati.
Non sono stati comuni cittadini scapricciarsi nel prendere le misure, sebbene sicuramente in molti si sono interrogati in merito, ma il GTF e nel 2019 ha vinto il titolo di Albero Italiano dell’anno.
Le leggende che aleggiano intorno alla quercia sono molte, la più famosa le è valsa il nome, obiettivamente romantico, di Quercia dei Cento Cavalieri perché proprio sotto i suoi rami trovarono riparo da una tempesta i cento miliari dell’esercito di Federico II.
Per coloro che desiderino ammirare sua maestà la Quercia dei Cento Cavalieri, l’indirizzo è Via Marina Porto, a Marina Serra.