Il gruppo consiliare del PD ha rlasciato la seguente nota a firma di Pino Romano, Filippo Caracciolo, Gerardo De Gennaro, Giovanni Epifani, Antonio Maniglio.
“Il piano di riordino ospedaliero è monco e creerà grandi difficoltà ai cittadini pugliesi.
Da tempo avevamo chiesto, registrando un consenso unanime, che insieme alla chiusura dei 18 ospedali fosse presentato un progetto alternativo che indicasse con chiarezza i servizi sostitutivi da attivare con l’indicazione dei tempi.
A questo mirava l’emendamento all’art. 4 che prevedeva la riconversione in strutture intermedie di una serie di ospedali.
Tale proposta era ed è una base di partenza indispensabile per avviare, dopo la stagione dei tagli, la seconda tappa della riorganizzazione del sistema sanitario regionale.
L’assessore Fiore, e di ciò prendiamo atto, ha assunto l’impegno che porterà il tema delle riconversioni e delle nuove attivazioni dei servizi prima dell’estate.
A noi pare, tuttavia, che tra la pubblicazione della delibera del riordino ospedaliero e la seduta odierna della commissione, quasi tre mesi, ci sia stato il tempo utile per produrre una proposta integrativa che, almeno per grandi linee, indicasse le opzioni fondamentali. Non averlo fatto contribuirà ad abbassare il livello di efficacia del servizio sanitario, oltre che creare problemi politici al centrosinistra nel rapporto con i cittadini.
Ecco perché, accogliendo le obiezioni dell’assessore sul rischio di non incassare 400 milioni, abbiamo proposto un incontro di una delegazione bipartisan della terza commissione con il governo nazionale per verificare la fattibilità o meno delle nostre proposte, in modo da far emergere con nettezza le responsabilità di ognuno.
Prendiamo atto che questa strada si è ritenuta impraticabile e che il piano di riordino, nonostante le cabine di regie e le richieste di suggerimenti, bisognava approvarlo così come licenziato dalla giunta. A saperlo avremmo alzato la mano in tre secondi, e due mesi fa, senza perdere tempo.
Ciò detto cogliamo l’impegno dell’assessore a riaprire il confronto tra qualche mese. Proponiamo che in quella occasione ci si presenti con una proposta organica che tenga insieme gli interventi per potenziare la medicina territoriale, lo stato di attuazione degli interventi di edilizia sanitaria, la programmazione dei nuovi ospedali intercomunali.”