LECCE – Volantini per pubblicizzare prestazioni sessuali a prezzi “popolari” su cui era ben visibile la sagoma di una nota imprenditrice leccese particolarmente attiva nell’organizzazione di eventi mondani. Sotto al volto di questa affascinante donna di mezza età era stato anche inserito il tariffario delle varie prestazioni tra cui anche la possibilità di partecipare a delle orge. Una vendetta messa in atto da qualche spasimante sedotto e abbandonato?
La donna circa due anni fa aveva conosciuto su Facebook G.B., un impiegato di banca, residente in provincia di Foggia. Messaggi, parole sdolcinate, un certo feeling presto sfociato in qualche fugace incontro tra i due e in lusinghe mai respinte dalla donna. Proprio come i tanti regali ricevuti dall’affascinante e sensuale imprenditrice: gioielli, oggetti di valore, un iphone. Ma quando il corteggiatore si è fatto avanti in maniera più sfacciata la donna lo ha respinto. Incassato il due di picche, a distanza di pochi giorni, sono stati recapitati i volantini hard.
E proprio sull’impiegato foggiano sono caduti i maggiori sospetti additato come uno stalker e un molestatore. Così, presentata una querela dalla donna, è scattata l’indagine con l’accusa di diffamazione. I carabinieri hanno eseguito una perquisizione in casa dell’impiegato che non sortì alcun effetto. Da allora, però, è partita una guerra di denunce tra le parti. L’uomo, a sua volta, ha depositato una querela per calunnia ma il pubblico ministero Stefania Mininni ha chiesto ed ottenuto l’archiviazione del procedimento dal gip Cinzia Vergine.
Anche l’imprenditrice non si è data per vinta. Continua ad accusare il suo corteggiatore dopo una prima archiviazione. All’impiegato sono state anche rilevate le impronte digitali da comparare con le tracce lasciate sui volantini. Ma anche questo accertamento affidato al Ris di Roma si è concluso con un nulla di fatto. Storia finita? Neanche per sogno.
Il legale dell’impiegato, Roberto Tarantino, proprio nelle scorse ore ha presentato un’integrazione di denuncia mentre l’avvocato Francesca Conte, per conto dell’imprenditrice, ha presentato opposizione alla richiesta di archiviazione. L’udienza camerale è fissata per il prossimo 12 gennaio.
Francesco Oliva