BARI – Michele Emiliano non ci sta a essere tirato dentro: non vuole che i democratici passino per il partito delle trivelle e, a 24 ore dall’attacco di Civati sul Corrieresalentino.it, replica con un tweet. “@micheleemiliano: @PossibileIt @CSalentino il Governo vuoi dire, non mi risulta decisione Pd su trivellazioni” – cinguetta il nuovo governatore. Civati e i vertici del movimento Possibile, ovvero i transfughi dem, a Taranto hanno attaccato Emiliano, dandogli dell’incoerente. Civati lo ha bacchettato: “Firmi il referendum contro le trivelle e guidi un partito che a Roma dice sì alle prospezioni nel nostro mare”. La frase, riportata sul Corrieresalentino.it, ha irritato non poco Emiliano.
Insomma, il governatore con poche righe ha invitato a non fare confusione. “Io guido il Pd pugliese, che ha una posizione chiara sulle trivelle: non c’è mai stato un via libera da parte del mio partito, nemmeno a livello nazionale. Sono scelte di cui è responsabile il governo e alle quali ci opporremo sempre”- ha spiegato il presidente della Regione Puglia. L’opposizione, infatti, è anche istituzionale: la Regione ha impugnato tutte le autorizzazioni. Inoltre, Emiliano con altri cinque presidenti di regione è a lavoro per convincere il governo a fare dietrofront. “Se a Roma non faranno un passo indietro – spiega Emiliano – saremo costretti a promuovere, con gli altri governatori, un referendum abrogativo per lo Sblocca Italia (la legge che autorizza le trivelle nel nostro mare). Il 18 settembre i 6 governatori si incontreranno nuovamente, a Bari, per fare il punto della situazione: il referendum è previsto quando, a norma dell’articolo 75 della Costituzione, lo promuovono 500 mila elettori o almeno 5 Regioni. Insomma, i numeri per fermare i piani del governo ci sono. Possibile, però, ha sferrato un attacco contro i suoi futuri alleati, senza pensarci troppo. I civatiani insistono: “Renzi è il capo del Pd, che è il partito di maggioranza: quindi, il Pd ha permesso che passasse l’autorizzazione per le trivelle nel mare del Salento”. Dal Pd rispondono che “attaccare, in maniera strumentale, i futuri alleati, come fa Possibile di Civati, è la strada verso il settarismo”.
Garcin