NARDO’ (Lecce) – Dramma della follia in mattinata. Raggiunge casa della ex, minaccia i genitori della giovane con del liquido infiammabile e si consegna alle forze dell’ordine dopo aver cosparso di benzina il corpo del padre della ex fidanzata.
Mezzogiorno di fuoco in via De’ Bernardini, nelle campagne che conducono in direzione di Avetrana. Alvise Miccoli, 32enne del posto, è stato arrestato dopo una lunga trattativa. E secondo alcune testimonianze (poi smentite) ci sarebbe stato persino un conflitto a fuoco tra Miccoli e le forze dell’ordine.
La mattinata di follia inizia poco dopo le 10,30. “Scaricato” dalla ex solo due giorni fa, Miccoli, in breve, organizza la sua vendetta. Già nelle scorse ore era stato fermato dai carabinieri dopo aver minacciato la fidanzata con un paio di forbici (poi sequestrate) ma il pm non aveva ritenuto di dover arrestare l’uomo. La sua reazione alla fine della relazione è violenta, efferata, spietata. All’interno dell’abitazione sono presenti anche la nonna della ex di 80 anni e la sorella della ex. Miccoli fa irruzione in casa.
La ex apre la porta. La ragazza, di 20 anni, intuisce che le intenzioni dell’uomo non sono per nulla pacifiche. Cerca di chiudere ma Miccoli è più veloce e si infila in casa. In mano ha una bottiglia in plastica piena di benzina. E’ agitato, visibilmente nervoso. Minaccia tutti e semina il panico. La ex si chiude in camera. Scappa e si getta dalla terrazza. Si ferisce ad una gamba ma raggiunge la caserma dei carabinieri. In casa, invece, succede il finimondo. Miccoli ingaggia una colluttazione con il padre della ex che, nel frattempo, impugna un fucile da caccia (una delle quattro armi legalmente detenute).
Tra i due uomini si scatena una furibonda colluttazione. Miccoli disarma l’ex suocero. Poi gli cosparge il corpo con del liquido infiammabile. Sono sequenze concitate, quasi da film. Nel frattempo sul posto arrivano in massa i carabinieri della locale stazione, i colleghi della Compagnia di Gallipoli (guidati dal capitano Michele Maselli), gli agenti del Commissariato di Nardò. Le forze dell’ordine, poco più di 15 uomini, imbastiscono una trattativa con Miccoli. Cercano di far desistere il giovane da altre scellerate azioni e solo dopo un lungo dialogo riescono a convincere Miccoli a lasciare andare il suocero.
L’uomo viene ricoverato presso il centro Grandi ustionati di Brindisi. Le sue condizioni, però, non sarebbero gravi anche se la prognosi rimane riservata precauzionalmente. Ha riportato bruciature sul volto e sul torace. Nel frattempo prosegue l’attività di dialogo. Miccoli chiede di non essere arrestato e di poter tornare con la sua ragazza. Reclama anche un alloggio popolare da parte del Comune dove poter vivere con la sua amata. I militari fingono di assecondare le sue richieste. Simulano anche una telefonata ai servizi sociali. E Miccoli si convince. Depone l’arma ed esce con le mani in alto facendosi ammanettare. L’uomo è stato così trasferito presso la locale stazione dei carabinieri dove, su disposizione del pubblico ministero di turno, il sostituto procuratore Francesca Miglietta, viene arrestato e accompagnato in carcere. Le accuse. sequestro di persona, rapina aggravata, lesioni gravi, violazione di domicilio e minacce aggravate.
Miccoli è un volto noto alle forze dell’ordine. Sottoposto alla misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di Nardò annovera diversi precedenti penali alle spalle per rapina e porto d’armi. Gli ultimi guai con la giustizia risalgono al gennaio di un anno fa quando venne sorpreso con droga, munizioni ed un fucile a canne mozze. L’uomo è assistito dagli avvocati Lorenzo Rizzello e Tommaso Valente.
F.Oli.