Via libera dal Consiglio di Stato alla realizzazione del Tap, il gasdotto dell’Adriatico. Con la sentenza n. 1392, pubblicata oggi, la IV Sezione del Consiglio di Stato ha respinto gli appelli proposti dal Comune di Melendugno e dalla Regione Puglia nei confronti della sentenza del Tar sul Tap, Trans Adriatic Pipeline.
Il Consiglio di Stato ha ritenuto che la valutazione di impatto ambientale resa dalla Commissione VIA avesse approfonditamente vagliato tutte le problematiche naturalistiche e anche la scelta dell’approdo nella porzione di costa compresa tra San Foca e Torre Specchia Ruggeri (all’interno del Comune di Melendugno) fosse stata preceduta da una completa analisi delle possibili alternative ( undici).
Inoltre è stato escluso che l’opera dovesse essere assoggettata alla ‘Direttiva Seveso’ ed è stato riconosciuto l’avvenuto rispetto del principio di leale collaborazione tra Poteri dello Stato nella procedura di superamento del dissenso espresso dalla Regione alla realizzazione dell’opera.
I “No Tap” comunque non molleranno: quegli otto chilometri di gasdotto, con approdo su una delle più belle spiagge del Salento, non li vogliono, e le marce continueranno, come quella di oggi, partita alle 7 di mattina dal centro di San Foca fino al punto di approdo. “Stiamo sollecitando l’avvocatura della Regione Puglia per partire con un nuovo ricorso contro le eradicazioni” – spiega la senatrice del Movimento 5 Stelle, Barbara Lezzi, presente in mattinata alla marcia che ha preso il via dall’Euro Garden Village.
Questa mattina i portavoce del Movimento 5 Stelle in Parlamento Diego De Lorenzis, Barbara Lezzi, Daniela Donno, Francesco Cariello, Maurizio Buccarella e i consiglieri regionali Antonio Trevisi ed Antonella Laricchia sono stati nuovamente presenti al presidio No Tap partecipando ad un corteo pacifico insieme ai cittadini per sospendere gli espianti degli ulivi. “Abbiamo fatto una scoperta molto grave – denunciano Laricchia e Trevisi – abbiamo infatti appreso che l’Avvocatura Regionale non aveva neanche ricevuto il testo della mozione approvata dal Consiglio martedì 21 febbraio che chiedeva all’Avvocatura di valutare la possibilità di impugnare la nota ministeriale la quale, non rispettando le competenze regionali, considerava legittime le autorizzazioni agli espianti degli ulivi; al tempo stesso chiedevamo di valutare la possibilità di un esposto in Procura. Una mozione dunque assolutamente urgente di cui qualcuno si è “dimenticato”. Abbiamo provveduto noi dunque a girare prontamente il testo della mozione all’Avvocatura.
Ma questa è stata una scoperta di gravità inaudita che dimostra ancora una volta la totale mancanza di serietà del governo di Michele Emiliano che evidentemente utilizza la battaglia contro il TAP solo come un argomento per la sua campagna elettorale contro Renzi anzichè come una battaglia di giustizia da combattere per la difesa del territorio.
Abbiamo dunque formalmente richiesto via PEC alla Regione di valutare l’adozione di un provvedimento di revoca o di annullamento in autotutela dell’autorizzazione all’espianto di 211 piante di ulivo, insistenti nell’area di cantiere, rilasciata con provvedimento del Dipartimento Agricoltura – Sezione Osservatorio Fitosanitario il 6 marzo 2017, e conseguentemente, dell’atto dirigenziale del Servizio Provinciale dell’Agricoltura del 9 marzo 2017, vista la pendenza del procedimento di assoggettabilità a VIA relativo al progetto di variante del micro-tunnel. Un’azione che potrebbe essere molto decisiva per il prosieguo dei lavori sempre che Emiliano si svegli e si ricordi della Puglia”.