LECCE – Alessandro Delli Noci ribatte con parole taglienti alle accuse di tradimento del sindaco. Paolo Perrone, ieri, con un post al vetriolo su facebook ha raccontato di aver sempre difeso l’ex assessore all’Innovazione, anche quando non aveva più un partito alle spalle e soprattutto di avergli concesso un assessorato che spettava alla Puglia Prima di Tutto. Ma il sindaco uscente si è spinto anche oltre: ha spiegato che per ambizione Delli Noci ha scelto Emiliano come padrino politico, quando ha capito che non sarebbe stato il candidato sindaco del centrodestra. Quindi, il colpo finale: Perrone rimprovera a Delli Noci il giustizialismo proprio nel periodo in cui suo fratello è indagato per truffa. Un colpo sotto la cintura che Delli Noci stigmatizza replicando duramente: “Il post pubblicato su Facebook dal sindaco uscente Paolo Perrone manifesta, ancora una volta, la paura e la conseguente macchina del fango messa in campo da lui e dalla sua amministrazione in questi ultimi giorni di campagna elettorale”.
Attacchi bassi, secondo il candidato sindaco del terzo polo: “La sua dichiarazione è la rappresentazione dello sciacallaggio messo in atto, che coinvolge senza scrupoli, in maniera cinica e arrogante, la mia persona, la mia famiglia e la mia professionalità. Una caduta di stile per un “Primo Cittadino” cui spetterebbero compiti più importanti e nobili.
È imbarazzante, anche per me, dover affrontare attacchi di tale bassezza, riconosciuti come tali anche dai nostri concittadini che hanno commentato il post. Tirare in ballo, in un momento storico per Lecce, in cui i cittadini chiedono risposte concrete ai bisogni della città, le mie deleghe, il mio percorso politico e personale, le mie competenze e i miei affetti più cari, appare una vera e propria mancanza di rispetto per la città e per le Istituzioni che lui rappresenta”.
Delli Noci richiama anche le decisioni relative a sua madre, dirigente del Comune di Lecce: “L’abitudine di colpire la mia famiglia pare sia diventata ossessione e priorità del sindaco uscente, una rivalsa che nulla ha a che fare con la Politica. Piuttosto che citare le indagini che riguardano chi non ricopre un ruolo pubblico, farebbe bene Paolo Perrone a dare conto delle indagini che vedono coinvolti lui e gli uomini di fiducia del suo governo. Credo che questa uscita pubblica, scomposta, sia dettata dalla rabbia e dalla mancanza di lucidità di un sindaco che viaggia con la sconfitta in tasca e non accetta la possibilità di perdere, ben consapevole che le responsabilità di giustificare il fallimento di Giliberti ricadrebbero su di lui”.