Da oggi è ufficialmente l’allenatore del Lece, lo scorso anno ha allenato il Pescara, si chiama Eusebio Di Francesco! Tutto questo è noto a tutti; quel che pochi immaginano è invece il perchè del nome Eusebio: devozione al santo patrono di un paesino celebrato in un film interpretato da Nino Manfredi (la cantilena era “viva S. Eusebio, protettore dell’anima mia . . . .”) o qualcosa di più particolarmente calcistico ?
La verità, confermata dal tecnico, è che il suo papà era tifosissimo del centravanti del Benfica, Eusebio, appunto. Quando si dice “un predestinato”!
Di Eusebio Di Francesco colpisce immediatamente la totale fuga dai luoghi comuni, dalle ovvietà e dalle frasi preconfezionate; discorsi semplici e concreti, quelli di Eusebio sollecitato dai giornalisti ad allargare lo scenario del “nuovo Lecce” di cui, in verità, si conosce ancora poco.
“Ho scelto Lecce – ha precisato il tecnico – sospinto da sensazioni di tono positivo; voglio portare in questa squadra e in questa città l’entusiasmo che sempre mi ha accompagnato, da giocatore prima e da allenatore più di recente. Non praticherò un calcio spregiudicato, mi adatterò alle caratteristiche dei giocatori e adatterò la squadra e il modulo alle situazioni che di volta in volta andranno maturando. Il 4-3 sarà fisso mentre varierà la formula dal centrocampo in su: saranno le situazioni a dettare uno, due o tre attaccanti, e naturalmente le caratteristiche dell’avversario. Si potrà e si dovrà cambiare anche nel corso della stessa partita”.
Eusebio ha espresso un giudizio lusinghiero nei confronti di Ciccio Esposito rientrato in giallorosso e nel contempo ha voluto precisare che una parte delle qualità di un giocatore emerge solo se ci sono motivazioni giuste e forti, il che non sembra essere il caso di Cacìa la cui permanenza a Lecce rappresenterebbe per il giocatore un condizionamento che inciderebbe, con molta probabilità, sul suo rendimento.
Concetti chiari, dunque, e una gran voglia di iniziare il lavoro vero e proprio con il “suo” Lecce.