E’ un’emergenza che si ripresenta da diversi anni con picco massimo nel periodo estivo, quando aumentano l’affluenza dei turisti e gli eventi. “La qualità dell’ospitalità è pari alla qualità dei servizi offerti” per la consigliera comunale Pd Rita Quarta “e l’offerta turistica per Lecce è carente dei servizi minimi”
Nel 2009 l’amministrazione comunale ha contratto un mutuo di 200 mila euro con la Cassa Depositi e Prestiti per la ristrutturazione dei bagni pubblici e per il quale si pagano 9mila euro l’anno senza poter usufruire del servizio di destinazione. A Lecce infatti non ci sono bagni pubblici. A farlo presente questa mattina in Commissione Controllo, la vice commissaria Quarta che ha lamentato l’assenza dell’assessore ai lavori pubblici Gaetano Messuti e della dirigente del settore Claudia Branca, da lei interpellati per rispondere alle domande più urgenti sull’argomento. La consigliera Angelamaria Spagnolo ha invece ricordato di aver presentato una interpellanza discussa a luglio 2009 in cui si denunciava il fatto che il centro storico ed i suoi vicoli fossero diventati vespasiani a cielo aperto. In Consiglio le assicurarono che si stava provvedendo alla costruzione di nuovi bagni e che il sito era stato già localizzato, ma da allora non se ne è avuta più nessuna notizia. L’occasione della appena trascorsa “Notte Bianca” ha riacceso gli animi dei residenti del centro storico costretti a convivere già per tutto l’anno con il cattivo odore proveniente dai vicoli dove molti giovani della movida evacuano i loro bisogni. Ma al di là della gente del posto, la mancanza di bagni pubblici compromette non poco l’immagine di Lecce città d’arte a vocazione turistica. Addirittura, ha denunciato il consigliere Pankiewicz, a favore del passeggio cittadino di via Vittorio Emanuele, si può usufruire dei bagni pubblici allestiti all’interno del Convento dei Teatini, ma solo quando non ci sono eventi artistici e culturali. Mentre i bagni pubblici di viale Marconi in via di rifacimento, hanno subito un notevole ritardo nella consegna e il costo dell’opera ammonta a 87 mila euro forse dei 200mila destinati ai vespasiani. Domande alle quali il gruppo di opposizione attende risposte dai dirigenti del settore in una riunione di prossima convocazione. Una situazione alla quale l’amministrazione comunale deve al più presto porre rimedio per non compromettere l’immagine della città che punta al turismo come volano dell’economia salentina.