“Oggi abbiamo scritto una pagina di civiltà perché la condizione delle carceri in Italia è una vergogna assoluta, un’indecenza planetaria”. Ha esordito così il presidente della regione Puglia Nichi Vendola al termine del Consiglio e dopo la nomina di Pietro Rossi come garante dei detenuti
La cifra record di 70mila detenuti in carceri che ne possono contenere a malapena la metà rende la situazione degli stessi invivibile e in totale violazione di tutti gli standard internazionali sul rispetto dei diritti dei detenuti e di ciò che prevede la Costituzione italiana. La Puglia diventa la terza regione d’Italia in ordine di istituzione della figura del garante del quale si auspica una carica nazionale.
“Non è scritto che la pena debba significare umiliazione della persona e violazione dei suoi diritti umani fondamentali – ha aggiunto Vendola – nelle carceri italiane c’è la violazione di diritti fondamentali. Non dimentichiamoci che abbiamo una percentuale di suicidi che è la più alta della storia, abbiamo situazioni di violenza e di omicidi. Non dimentichiamoci che l’Italia è il paese di Stefano Cucchi. Dotarci dunque del garante dei diritti dei detenuti in Puglia è un passo minimo, indispensabile ed essenziale per monitorare le nostre carceri. Quelle pugliesi sono al top del sovraffollamento. Ma c’è di più. Vorremmo che cambiassimo la logica perchè in Italia in questi anni si sono riempite le carceri aumentando le pene per i reati legati alla devianza e alla povertà mentre si sono depenalizzati i reati dei gangster con i colletti bianchi. In altre parole si è depenalizzato il crimine dei ricchi e si è sovrapenalizzato il crimine dei poveri per cui la povertà va in galera e la ricchezza nei palazzi del potere”.