Dopo Udine una prestazione superba per impegno, concentrazione ed arguzia. Certo bravura del tecnico ma, anche, disponibilità ed impegno dei calciatori, giovani ed anziani che son sembrati ben amalgamati…
Un vecchio scrittore di cose calcistiche, nonché grande giornalista, il mai dimenticato Gianni Brera, asseriva di come la partita perfetta fosse quella che finiva per 2 a 0. Certo non era il Vangelo ed i precedenti del Lecce autorizzavano a pensare che la partita perfetta l’avessero fatta gli avversari (vds. Crotone ed Udinese), ma a Bologna è sembrato che quanto asserito da Brera fosse veramente constatabile.
Non si cade nell’eccesso di euforia se si considera questa partita come quella tecnicamente perfetta. Non vi è stato calciatore o reparto che non abbia svolto il compito assegnatogli con precisione, puntualità ed impegno, il tutto infiorettato con qualche preziosità stilistica che ha reso godibile anche lo spettacolo. Vedere la sicurezza con la quale il Lecce raddoppiava, conquistava palla e ripartiva con azioni corali di largo respiro, è stato qualcosa che ci ha riconciliato con un buon calcio giocato. Ma con l’esaltazione mi fermo qui perché, dati gli ovvi grandi meriti al Lecce, bisogna, per onestà intellettuale individuare i grandi demeriti del Bologna, forse accentuati dalla bravura del Lecce ma che, sicuramente, ci sono stati. Come al solito, però, esaltarsi al punto di individuare il Barcellona come squadra da imitare, mi sembra, oltre che un offesa al calcio, anche pericolosissimo per chi, come De Francesco, sta provando ad amalgamare giocatori con “palmares” molto diversi. Allora non creamogli problemi pensando che lui possa disporre di fenomeni, ma lasciamolo lavorare considerando che dovrà lavorare più che sugli schemi di gioco, sulla “mentalità” dei calciatori. Vedere Cuadrado a Bologna fare il Maicon prima maniera, se da un lato evidenzia l’intuizione geniale del tecnico, dall’altro mostra la grande disponibilità del calciatore nell’interpretare un ruolo mai svolto e che abbisogna di una verifica immediata contro l’Atalanta. Se lo schema di gioco proposto a Bologna potrà avere una conferma, lo si saprà verificandolo ulteriormente e qui si parrà la “nobilitate” del tecnico che, torno a dire, va lasciato in santa pace.
Avere sentito, dopo Crotone ed Udine, che non sarebbe arrivato a Natale, è soltanto un parlare da sprovveduti se non altro perché, essendo la squadra in autogestione, è impensabile che ci si possa permettere di pagare anche un altro tecnico; ci si accontenti di questo che ce la mette tutta e sembra una persona seria, così come serio, ribadisco, è stato lo staff chiamato a gestire questa poco piacevole transizione. Chissà quanti, se le cose andranno bene, vanteranno dei diritti di primogenitura, ma a questi va risposto che, comunque, non è stato proprio il massimo dell’attaccamento al Lecce quello di far passare la squadra da una gestione ordinaria ad una autogestione che, comunque, non permette di programmare un futuro, visto che si andrà avanti solo con i prestiti. Speriamo solo che ci sia la risposta sul campo così come c’è stata a Bologna; tra l’altro, togliere dei bei punti alle dirette concorrenti fa un gran bene alla salute della squadra che, è vero che perde con l’Udinese, ma batte il Bologna e potrà fare allo stesso modo con l’Atalanta, lasciandola ad un bel meno 2 in classifica.
La sera di mercoledì ci potranno essere molte verifiche e si potrà immediatamente constatare se è tutt’oro quel che luce. Noi siamo in attesa e non faremo di certo mancare il nostro supporto.