E’ stata la Confederazione italiana agricoltori (Cia) a presentarne i contenuti questa mattina a Palazzo Adorno per tramite del presidente provinciale Giulio Sparascio. Si tratta della rivalutazione dell’agricoltura come risorsa primaria attraverso il coinvolgimento delle amministrazioni locali
All’incontro hanno presenziato anche il vice presidente vicario Anci, Cosimo Durante, il presidente regionale Cia, Antonio Barile, l’assessore provinciale all’agricoltura Francesco Pacella e i sindaci dei comuni che hanno sottoscritto il documento.
La Carta di Matera, approvata nel 2007, è un documento che impegna ufficialmente le amministrazioni locali a promuovere ed attuare strumenti per la valorizzazione dell’attività agricola in tutte le sue forme; dalla salvaguardia del terreno agricolo, alla diffusione dei servizi per le aziende rurali, alla valorizzazione del cibo e del territorio. “Siamo di fronte ad un nuovo concetto di azienda – ha commentato Giulio Sparascio – non bastano più i due elementi primari capitale e forza lavoro, c’è bisogno di un terzo elemento imprescindibile che è il territorio, senza il quale le aziende non possono essere competitive”.
L’obiettivo del manifesto programmatico delineato dalla Cia, dunque, è quello di costruire una nuova politica agraria nazionale e regionale partendo dal territorio e, quindi, dal supporto degli enti locali. Una sottoscrizione dei comuni a costo zero, senza nessun investimento economico ma che può essere di fondamentale importanza per la crescita strutturale di piccole e medie aziende agricole. “Solo impegno etico e morale – per il vice presidente Anci, Cosimo Durante – e in qualità di rappresentanti dei comuni italiani non abbiamo perso tempo nell’accettare la sfida e sollecitare le amministrazioni comunali a prenderne parte”. Lo stesso Durante aveva sottoscritto il documento in una seduta precedente a titolo di primo cittadino del comune di Leverano. La Carta di Matera, istituita a livello nazionale, è stata già accolta e sottoscritta da numerose province e regioni italiane.