La Vicepresidente della Regione Puglia Loredana Capone, lancia un messaggio sul progetto per rendere Lecce Capitale Europea della Cultura.
“È necessario un programma prospettico” afferma, “Ad oggi molte iniziative sono già state messe in campo e ce ne sono alcune che corredano la propria idea di strumenti particolarmente evocativi:
Bari l’ha lanciata nel dicembre 2010 con una prestigiosa campagna d’immagini; Brindisi nel gennaio 2009; L’Aquila lo ha fatto subito dopo il terremoto, ed è chiaro che la sua sia una candidatura che simboleggia la voglia di rinascita di un territorio martoriato; candidature “di territorio” sono pure quelle di Ravenna (voluta da tutta la Romagna) e di Venezia (che ha iniziato l’iter nel gennaio 2008 ). Poi ci sono Siena, Terni, Torino, Urbino, Perugia, Verona, Palermo, Bergamo e Catanzaro. E Matera, che è stata pioniera, avendo attivato dal 2008 un Comitato promotore composto da testimonial lucani d’eccezione, sparsi in tutto il mondo, a cui la Regione Basilicata ha concesso cospicui finanziamenti, prima d’incappare come tutte nei patti di stabilità.
A fine 2012, la Commissione europea lancerà il Bando riservato alle candidature per Città europea della Cultura 2019, che “tocca” all’Italia, e attraverso vari gradi selezione, giungerà alla nomination.
Ora arriva Lecce. Aspirazione legittima almeno quanto quelle delle città competitor, storia, arte ed identità la giustificano, specialmente se, come speriamo, la “battaglia” non sarà solo politica e non riproporrà rivalità anguste manco fosse una campagna elettorale interna all’A.N.C.I.
Bisogna lavorare da subito – continua – ad una proposta progettuale con tutti i principali organismi pubblici e privati che vogliano aderire, cercando di recuperare il tempo perduto e costruendo intese sul progetto, mettendo insieme e in rete tutti i progetti culturali, e non solo, che siano già esistenti o in programma, e lavorare al programma prospettico con lena e dedizione. Occorre fare un grande lavoro sul recupero delle risorse per il futuro; la Regione Puglia ha finanziato molti progetti e attività culturali a Lecce (da Art Lab a Italia Wave, dalle attività teatrali a quelle delle imprese culturali). Ora, se ci crediamo tutti, bisogna costruire un grande canovaccio in cui tutti si sentano partecipi e protagonisti in qualsiasi settore: da coloro che operano nei settori dell’urbanistica, alla riqualificazione urbana, all’ambiente, al paesaggio, all’arte, alla cultura, allo spettacolo, alla scienza. Ovviamente tutto questo richiede un’intesa di base importante: che non ci sia una maglia di colore politico da indossare ma che sia, invece, un progetto di tutto il territorio. E si rifugga da ogni demagogia e da facili tentazioni di campagna elettorale, tenuto conto che si parla di un progetto che dovrebbe arrivare fino al 2019 e che deve, quindi, coinvolgere tutti i cittadini a prescindere dalla loro appartenenza.”