Nelle prestigiose sale della Galleria D’arte Stomeo, a Martano, domenica 18 dicembre alle ore 19.00 si inaugura “Nostalgie, femminile plurale” con Raffaella del Giudice e Raffaella Greco. Le opere rimarranno in esposizione dal 18 dicembre 2011 al 9 gennaio 2012.
Al vernissage interverrà Pompea Vergaro, critico d’arte e lo scrittore Mauro Ragosta con lettura di testi in prosa.
Raffaella del Giudice e Raffaella Greco: due artiste, due percorsi ed esperienze differenti, un’unica passione: l’Arte, esplorando un tema complesso sul filo del sentimento della nostalgia, tra opere di piccole dimensioni, di Raffaella Greco e di grandi, di Raffaella del Giudice
Per Raffaella Greco, la nostalgia, è un paesaggio lungamente contemplato; l’artista vive e opera a Modugno ed espone opere in cui la natura è protagonista assoluta, in tratteggi di cromie e segni scuri e profondi e, a volte, struggenti, come lo sono i ricordi, come lo è la nostalgia, tra acrilici e disegni a matita. Il “Ticino innevato” dove sovrano regna il silenzio o il ciliegio dove soleva sostare e meditare o l’ombroso bosco della Buccella dove aveva la consuetudine di passeggiare.
Visioni e paesaggi che l’artista ricompone in un unico grande scenario discreto, ovattato che riflette i frammenti dell’anima del mondo e del proprio respiro.
La nostalgia di una città che è “un insieme di tante cose: di memoria, di desideri, di segni d’un linguaggio” che è il luogo di “scambi di parole, di desideri, di ricordi.”sulle parole di Italo Calvino da “Le città invisibili” è quella di Raffaella Del Giudice, artista che vive ed opera a Bari.
Ella presenta opere nate da una lunga e attenta ricerca sul senso della vita e della morte, sulla perdita di una esistenza legata ai ritmi della natura dove l’uomo è sommerso dalle sue stesse “rottamazioni”.
Una nostalgia antropologica, dunque, che abbraccia non solo la vita personale, ma quella della società intera. Con opere profondamente introspettive, cariche di scrittura, di segni e di sogni, ma di inevitabili drammaticità, che l’artista propone sulla tela senza mezze misure, in monocromi e colori freddi, dove la figura umana è protagonista indiscussa della tela, tra acrilici e tecniche miste.
Ma la nostalgia per Raffaella Del Giudice, nei cui lavori c’è molto dell’influenza di Vittorio Del Piano, è anche quella del “tempo perduto”, di una vita semplice legata ai ritmi della natura, che non è più, che la nascita delle città ha trasformato in una realtà meccanica e fredda, dove anche la morte non viene percepita nel sua vera essenza. E l’uomo è solo un’ombra sommersa e inghiottita da palazzi, auto, segnaletiche stradali che egli stesso ha costruito.
La nostalgia dell’artista può anche essere quella della ricerca “del tempo ritrovato” di proustiana memoria.
Nel sentimento della nostalgia c’è sempre il desiderio del ritorno con la consapevolezza del non ritorno. Kant affermava che la nostalgia di un luogo non è tanto il desiderio di ritornare, quanto piuttosto di ritrovare in quel luogo il tempo vissuto. Perchè ritornando ci accorgiamo che quel tempo non c’è più. Non ci appartiene più perché siamo cambiati noi e i luoghi.
Così Fernando Pessoa in una poesia dedicata a Lisbona scrive: ”Lisbona, torno a rivederti, ma io non mi rivedo”.Per questo la nostalgia è ricostruire il mondo attraverso la forza del ricordo.
La mostra sarà aperta dal 18 dicembre 2011 al 9 gennaio 2012 tutti i giorni compreso sabato e domenica dalle ore 9.30 alle 12.30 dalle ore 16.00 alle ore 21.00 ▪ lunedì:chiuso