Per ora si tratta di uno studio di fattibilità ma non è detto che non si realizzi a breve. La “settimana corta” è ormai realtà consolidata nel nord Italia e in Europa. Il progetto è legato all’Ambito territoriale sociale Lecce 1
Ne hanno discusso oggi all’interno dell’Open Space di Palazzo Carafa, il presidente delegato dell’Ambito Lecce 1, Roberto Martella, alla presenza del dirigente scolastico responsabile Anna Maria Perulli. Si tratta di uno studio per capire tempi, modi e benefici di un’iniziativa che mira al ritorno della centralità famigliare e a far passare più tempo in famiglia ai giovani. E’ stato l’ingegner Costanza Quarta a elaborare lo studio effettuato a campione su un istituto tipo composto da mille studenti, attraverso dati presentati in conferenza e che aprono il dibattito sulla settimana corta proposta da Martella. All’obiettivo sociale legato all’aumento del tempo da passare in famiglia, ci sono anche quelli economici ed ambientali. Lo studio ha infatti evidenziato un risparmio che si aggira sui 52mila euro l’anno per riduzione del riscaldamento e dell’organico e una notevole riduzione di immissioni inquinanti legate anche al traffico veicolare. Questi dati moltiplicati per tutti gli istituti dell’Ambito, registra cifre di rispetto e che potrebbero essere impiegate in altre attività. All’incontro erano stati invitati gli amministratori dei dieci comuni dell’Ambito Lecce 1, oltre a Lecce, San Cesario, Lequile, Surbo, San Donato di Lecce, San Pietro in Lama, Monteroni, Lizzanello, Cavallino e Arnesano e i dirigenti dei 37 istituti scolastici (rispettivamente 20 di Scuola Primaria e Secondaria di primo grado e 17 di Scuola Secondaria di secondo grado) coinvolti. La partecipazione è stata scarsa. Si è trattato tuttavia di un primo incontro al quale ne seguiranno altri. Lo studio è stato finanziato dalla Regione Puglia ed è legato
all’Avviso pubblico per il finanziamento di studi di fattibilità per la progettazione dei Piani dei Tempi e degli Spazi nelle città pugliesi.