“Con le dimissioni dell’assessore Tommaso Fiore il Governo regionale perde un professionista di valore ed una figura di alto prestigio che ha dato il massimo per risolvere i tanti problemi della sanità pugliese”. Lo ha detto il presidente del Gruppo Udc alla Regione Puglia, Salvatore Negro, commentando le
dimissioni dell’assessore alla Sanità, Tommaso Fiore. “Anche se nominato da assessore esterno – ha sottolineato il capogruppo Udc – il professore Fiore ha fatto intendere come si interpreta la politica. Sempre dedito all’ascolto ed al dialogo anche con le forze di opposizione, grazie alla sua azione l’Udc ha condiviso e sostenuto il piano di rientro sanitario imposto dal precedente governo, evitando il commissariamento della sanità”.“Avremmo preferito che Tommaso Fiore continuasse la sua attività – ha concluso Negro – ma siamo convinti che il nuovo assessore Ettore Attolini, noto per le sue qualità professionali e umane, non deluderà le aspettative e continuerà il lavoro sul solco tracciato dal suo predecessore. L’Udc seppur dai banchi dell’opposizione assicura sin da ora tutta la collaborazione per un confronto sereno e contribuire a risolvere i tanti problemi della sanità pugliese”.
“La situazione della sanità pugliese è grave e va affrontata urgentemente. Chiedevamo da mesi all’assessore Fiore di fare un punto in Commissione e in Consiglio e a maggior ragione, oggi che lui si è dimesso, lo chiediamo con urgenza al nuovo assessore. Non è in dubbio l’impegno personale profuso dall’assessore Fiore in questi anni, ma proprio per questo la sua più volte annunciata volontà di dimissioni ha il sapore di una resa, come se ormai si fosse dinanzi ad un sistema sanitario impossibile da governare anche per un tecnico che si impegna”. Lo dichiara il capogruppo del Pdl alla Regione Puglia, Rocco Palese, commentando le dimissioni dell’assessore alla Sanità, Tommaso Fiore e la sua sostituzione con Ettore Attolini. “Al nuovo assessore auguriamo buon lavoro garantendo fin d’ora che, pur confermando la nostra disponibilità alla collaborazione istituzionale, non abbasseremo un attimo la guardia dal punto di vista della vigilanza, del controllo, della denuncia di quel che nella sanità non funziona, e purtroppo è tanto. In questi anni purtroppo il Governo Vendola non ha fatto molta strada, limitandosi quasi esclusivamente ad adempimenti indispensabili, come il Piano di Rientro, per evitare che la nostra Regione non fosse commissariata e/o non perdesse finanziamenti. Lo ha riconosciuto in parte lo stesso Presidente Vendola in aula: c’è ancora moltissima strada da fare sul piano dei modelli organizzativi che praticamente non sono mai partiti, ma sono solo stati chiusi moltissimi ospedali senza creare servizi alternativi sul territorio e, ancora, sul piano della moralizzazione, perché la politica continua ad interferire ancora troppo nella gestione della sanità. E forse proprio le continue pressioni politiche hanno contribuito a sfiancare l’assessore Fiore. Ciò – aggiunge Palese – emerge dalle cronache quotidiane che fotografano situazioni drammatiche nelle Asl in cui ormai non si riesce più a portare in porto una gara; negli ospedali privi di personale e incapaci spesso di mettere in funzione apparecchiature nuove; tra i cittadini tartassati da oltre 350 milioni di euro di tasse regionali aggiuntive all’anno proprio per coprire il deficit sanitario. Chiediamo quindi al nuovo assessore di relazionare quanto prima in Commissione e in Consiglio sullo stato dell’arte e sulla politica sanitaria che il Governo regionale intende portare avanti in Puglia”.
Il Consigliere Regionale del Gruppo Consiliare “Puglia Prima di Tutto” Andrea Caroppo, Segretario del Consiglio Regionale, ha diffuso la seguente nota:
“Le dimissioni dell’Assessore Fiore, al di là della competenza e dell’impegno che non possono non essergli riconosciuti, erano da tempo un atto dovuto ai Pugliesi. Egli infatti è stato assoluto protagonista- prima come potentissimo consulente del Presidente e poi come Assessore in continuità con Tedesco- di politiche sanitarie che definire fallimentari è ancora poco.
Non vi è dubbio che di esse egli non sia stato il solo e nemmeno il principale colpevole, ma del pari non può negarsi che egli non abbia saputo o potuto opporsi ad un forsennato assalto alla diligenza che ha portato alla necessità del “piano di rientro” ed ai tagli ai servizi, ai tickets ed agli inasprimenti fiscali che ne sono seguiti a carico dei Pugliesi, in un incessante decadimento delle prestazioni.
Non si può infine non evidenziare che queste dimissioni si aggiungono ad una serie sempre più lunga di abbandoni più o meno mascherati dall’interno del “cerchio magico” che circonda il nostro Governatore, che hanno già investito figure reputate potentissime come l’ex- Capo di gabinetto e gli ex responsabili della Comunicazione Istituzionale e dell’Avvocatura regionale, in un’operazione che somiglia molto al “repulisti” della vecchia Giunta a poche settimane dalle ultime elezioni regionali.
E’ difficile sottacere a tal riguardo il sospetto che il Governatore si stia ancora una volta ricostruendo –scaricando capri espiatori- una sorta di verginità, magari in vista di elezioni politiche in cui rischia di dover dare troppe spiegazioni ai Pugliesi e forse anche agli Italiani tutti.”
“Le dimissioni dell’assessore Fiore – dichiara l’on. Alfredo Mantovano – rappresentano, in parte, per la sanità pugliese l’equivalente di quello che per una impresa dissestata è la sentenza che ne dichiara il fallimento. Non è, ovviamente, solo un dato formale: è la consacrazione formale di ciò che ogni pugliese sperimenta quotidianamente se ha la ventura di frequentare le strutture sanitarie della regione (e ciò nonostante l’eccellenza di tanti operatori sanitari). Non è il frutto di un destino cinico e baro: è l’esito coerente di dissennate scelte ideologiche, tese a demolire quanto era stato impostato prima, per la sola ragione che l’avevano fatto altri; un’azione demolitoria interrotta ogni tanto da spot così costosi quanto inconcludenti, come quello riguardante la più volte sbandierata apertura del San Raffaele (a proposito di bancarotta). Sarebbe interessante, se la Puglia avesse una giunta interessata della sanità, capire come sarà impostato il lavoro per rimediare il disastro formalmente consacrato dalle dimissioni del dott. Fiore. Perché – assorbendo la spesa per la sanità circa l’80 % del bilancio regionale – il fallimento oggi dichiarato non è solo quello, drammatico, della sanità regionale ma anche quello, meno drammatico ma da rimuovere, dell’attuale giunta regionale.”
Il Consigliere Regionale Pdl Saverio Congedo ha diffuso la seguente nota.
“Delle molte letture che si danno delle dimissioni di Tommaso Fiore credo che la più giusta sia quella che le interpreta come un atto onesto e realistico di resa a fronte di un disastro che ha trasformato il diritto alla salute dei pugliesi dal sogno di una sanità migliore in un vero e proprio incubo.
Con tutto il rispetto dovuto alla sua competenza, alla sua scienza ed alla personale dirittura, Fiore non è riuscito ad evitare una deriva per la quale spingeva un sistema di potere che ha usato anche il suo indubbio prestigio a copertura dei propri interessi.
Certo è che la Sanità pugliese che egli ci lascia – dopo averla guidata prima in veste di potentissimo consulente e poi di Assessore in prima persona – non soltanto non è cresciuta, ma è al contrario pesantemente peggiorata rispetto a quella contro la quale si scagliava il suo dante causa Vendola proponendosi come suo risanatore.
Ciò non toglie nulla naturalmente alle qualità dell’uomo e del professionista, che sono state – in gran parte non per colpa sua – un’occasione perduta per la Puglia.”