Ad occupare il settore riservato agli ospiti c’è più speranza che tifosi; il Lecce raggiunge Firenze avvolto negli auspici della propria tifoseria ed infarcito di buoni propositi; tutto questo sarà sufficente per sgambettare Delio Rossi ed i suoi?
La risposta del campo è racchiusa in un semplice monosillabo: “SI”, senza troppe perifrasi. Partita densa quella dei giallorossi salentini; fatta di attenzione, di iniziative con gli occhi ben aperti soprattutto nelle “evoluzioni” difensive.
Lecce come Giano bifronte: 3-5-2 in possesso palla, 4-4-1-1 con palla ai viola; il pendolare è prevalentemente Brivio. Il Lecce si muove bene mettendoci anche una discreta dose di audacia specialmente con Cuadrado e sfruttando una certa abulia dei viola, lenti ed esageratamente imprecisi negli appoggi; Lecce vivace, intraprendente, assiduo nel recuperare palla e ripartire: Cuadrado annulla letteralmente Vargas non concedendogli una che sia una palla; prestazione da lustrini la sua, impreziosita da non rare e ficcanti incursioni offensive: E’ un peccato che Muriel, per il momento, resti alquanto fumoso ed inconcludente, privando così la squadra del terminale offensivo con cui insidiare concretamente Boruc . Poco oltre la mezz’ora Liajic non sfrutta a dovere una sontuosa occasione dopo aver saltato anche Benassi.
Olivera e Giacomazzi si lasciano andare a qualche fallo di troppo su cui l’arbitro elargisce ammonizioni verbali, ma il cartellino giallo è in agguato. Lo stesso Olivera è bravo ad organizzare un gran destro dai venti metri che esalta la reattività di Boruc mentre Delio Rossi, scuro in volto, stenta a riconoscere la sua creatura, mastica come al solito la gomma, cogliendone però, almeno così pare, sfumature alquanto amare. Lo zero a zero che accompagna le squadre all’intervallo è tuttavia una foto non totalmente rassomigliante a quanto visto in campo.
Da un fallo da giallo pesante di Giacomazzi nasce un calcio di punizione con il sinistro di Vargas che manda la palla a sfiorare il palo sinistro della porta di Benassi; a seguire, Olivera, manca l’ultimo decisivo tocco e, sull’altro fronte, Benassi chiude in tempestiva uscita su su Liajic pagando un prezzo salato: colpo in volto con conseguente abbandono della gara..
Molti malintesi ed errori su entrambi i versanti, ma di certo non ci si annoia. La Fiorentina è ora più presente, si fa preferire quanto ad iniziativa ma ben lontano dalla porta difesa ora da Julio Sergio. Alla porta, ma quella della Fiorentina, ci va più vicino Muriel che in piena area viene toccato da Natali e va giù: calcio di rigore trasformato con calma da Di Michele tra le proteste dei giocatori viola. La Fiorentina attacca, o pensa di attaccare, a testa bassa, sfiora il gol e si innervosisce; Vargas meriterebbe l’espulsione diretta per un proditorio tentativo di calcione indirizzato al volto di Cuadrado che miracolosamente schiva la botta; il rosso era sacrosanto!
Fiorentina pasticciona; Lecce lineare; Cosmi non chiede di meglio; Delio Rossi vorrebbe essere mille miglia lontano da quello stadio che gli sta preparando una pietanza parecchio indigesta. A cinque dal termine la Fiorentina perde per infortunio Natali chiudendo la partita in dieci e, ciò che più conta, perdendo il confronto che il Lecce, al tirar delle somme, ha ben meritato di vincere!