Il vice presidente della regione Loredana Capone e l’assessore al welfare Elena Gentile hanno commentato i risultati del Piano straordinario per il lavoro che, in controtendenza con la situazione nazionale, in Puglia è in continua crescita. Maggiori possibilità per le donne ma ancora tanto c’è da fare
Secondo i dati esposti in conferenza stampa questa mattina, Capone e Gentile sono soddisfatte del risultato raggiunto: oltre due punti percentuali in più rispetto al 2010 in Puglia, a tutto vantaggio dell’impiego femminile. “Una sfida – ha commentato Elena Gentile – e il coraggio di adottare misure idonee al lavoro femminile in conciliazione con le esigenze familiari. Tra i tanti provvedimenti, anche un bando per il prolungamento del periodo di maternità”. Il Piano straordinario del lavoro è solo una delle voci all’interno del programma regionale sul welfare per il quale nell’ultimo consiglio regionale si è stabilito di non tagliare i finanziamenti nonostante dal governo centrale non viene finanziato più nulla. Circa 40milioni di euro a favore delle politiche sociali e per la famiglia caratterizzeranno l’impegno per i prossimi mesi della regione Puglia anche per la provincia di Lecce.
Dalla conciliazione vita-lavoro ai centri per le risorse famiglie a carattere provinciale, all’assegno di prima dote al fondo per la flessibilità per finanziare contributi al reddito dei lavoratori che ricorrono a forme di flessibilità nel lavoro, quali il part-time, il congedo parentale destinato a entrambi i genitori all’arrivo di un bimbo, sono stati attivati i Patti sociali di genere, accordi territoriali fra istituzioni, imprese private, organizzazioni sindacali e imprenditoriali, sistema scolastico per promuovere la sperimentazione di formule di organizzazione del lavoro orientate alla conciliazione vita – lavoro e all’equa distribuzione del lavoro di cura tra i sessi.
Al comune di Lecce in particolare sono stati finanziati 14 progetti per un totale di oltre 6milioni di euro. Il recupero dell’ex dispensario per consultorio familiare, la comunità per i minori del progetto Giano, tre asili nido comunale, la banca del tempo, il centro educativo assistenziale e comunità alloggio per gestanti e madri con figli a carico, il centro ascolto e assistenza anziani, il sercizio semiresidenziale per Alzheimer, i servizi per italiani in difficoltà e bambini a rischio devianza, l’inclusione lavorativa a favore di soggetti svantaggiati, il centro socio educativo per minori, il centro semiresidenziale per disabili. “Certo – ha commentato la Capone – non ci aspettiamo che dal comune ci invitino a tutte le inaugurazioni, ma perlomeno che si scriva nei comunicati di presentazione delle opere per dare merito all’impegno che spendiamo tra gli assessorati regionali”