Le mosse del Terzo polo si attendevano da tempo, in vista delle elezioni amministrative della prossima primavera e neanche l’alleanza con Io Sud è stata una sorpresa, ma la presenza di Michele Emiliano sindaco di Bari, Pd, ha destato curiosità e sospetti in sala
Fini a Lecce, per la terza volta nell’arco di un anno – come ha ricordato il segretario provinciale del partito Paolo Pellegrino durante la presentazione – periodo in cui lo scenario nazionale ha subito numerosi cambiamenti senza poche ripercussioni su quello locale. Il leader di Futuro e libertà e presidente della Camera, era presente alla nascita del Terzo polo, presentato proprio a Lecce qualche mese fa, quando fu messa in campo una forza nuova in cerca di consensi e alleanze con i partiti dei due principali poli. “Il polo nuovo” ci tiene a sottolineare Fini, in riferimento alla forza di cui fa parte con Fli insieme a Udc di Casini, MpA di Lombardo e Api di Rutelli, perché “terzo” gli dà l’idea del posto più basso del podio. Invece il nuovo polo è nato come alternativa e per fare la differenza ed il tempo è galantuomo – ha commentato il leader di Fli a proposito degli intenti palesati già lo scorso anno proprio a Lecce. Così i tre punti sui quali Fini prendeva le distanze dal governo Berlusconi si sono amplificati fino al totale declino del governo stesso: dal rapporto squilibrato tra nord e sud, al disinteresse a rafforzare la credibilità della politica, alle condizioni economiche del Paese. Tutto condito dal continuo rimpallo di responsabilità da una all’altra coalizione, senza comprendere la necessità di unione al posto dei separatismi sia territoriali che ideologici. A tal proposito il nuovo polo è aperto ad altre forze dopo quella di Io Sud di Adriana Poli Bortone, già al lavoro, insieme ai vertici provinciali del terzo polo per programmare le prossime candidature nei centri salentini nei quali si svolgono le amministrative: Casarano, Gallipoli, Tricase, Galatone e Galatina e con rappresentanze nei centri minori. La stessa Poli Bortone – ha dichiarato Fini a margine dell’assemblea – può essere un’ottima candidata al comune di Lecce, probabilmente bypassando le primarie.
E se la presenza di Adriana Poli Bortone nella sala Bernini dell’hotel Tiziano, non ha destato stupore, come anche quella dei candidati alle primarie del centrodestra Paolo Pagliaro e Gigi Rizzo, meno inosservato è stato l’arrivo del sindaco di Bari Michele Emiliano, piddino. “Sono qui solo per salutare il leader del partito che ho in giunta – ha commentato Emiliano – nel mio comune siamo alleati”. Può essere, ma lo scenario politico, oltre che leccese, anche regionale, è aperto a tante interpretazioni. La perfetta sintonia tra i due su molte questioni, come lo stesso Emiliano ha dichiarato, spiana il terreno verso una probabile alleanza a livello regionale per le prossime elezioni per cui Emiliano si è già detto pronto alla candidatura. Mentre Fini dall’alto del podio ad un solo posto, rimarcava la necessità, “in questi 14 mesi prima della fine della legislatura di ritrovare la capacita’ di mettere in campo quelle riforme di cui si parla da sempre ma che per una ragione o per l’altra si rinviano a data da destinarsi: la nuova legge elettorale e’ la riduzione dei costi della politica o meglio, lo snellimento degli apparati”. Per Fini, ”la politica se vuole far uno scatto in avanti deve ridurre il numero dei parlamentari, e quello dei consiglieri regionali, intervenendo contro la proliferazione dei luoghi di rappresentanza e dei luoghi di decisione”. Altra analisi del leader ha riguardato il coinvolgimento delle nuove generazioni alla politica. “In questo momento sono cambiati i luoghi di aggregazione giovanile, dalle sezioni si è passati alle associazioni, perché è proprio il mondo dell’associazionismo, sia cattolico che laico, ad accompagnare i giovani in un percorso di crescita diverso da quello passato”. E il leader di Fli, che ci vede lungo, prima dell’incontro con i simpatizzanti del suo partito è voluto passare dalla comunità Emmanuel, tra Lecce e Novoli, il centro di aggregazione per disabili e disagiati, circa 500, attorno al quale ruotano altri 600 tra operatori e volontari.
”La riforma del mercato del lavoro e’ una delle questioni non piu’ rinviabili ma non ha senso continuare con un dibattito concentrato sul momento deprecabile del possibile licenziamento, l’articolo 18, e spendere poche parole o non spenderle affatto su cio’ che dovrebbe essere al centro della buona politica e cioe’ su quel che occorre fare per garantire la possibilita’ di essere assunti”. ”Perche’ – ha detto – nel momento in cui noi cambiamo certe regole, mettiamo gli imprenditori nelle condizioni di fare contratti a lungo termine e non di breve periodo, credo che questo sia un approccio che merita di essere discusso, comunque e’ uno dei tanti approcci possibili per rimettere in movimento la macchina italiana e ingessare l’egoismo geografico, l’egoismo sociale e anche quello generazionale che in qualche modo sta emergendo”.