Il procuratore generale Giuseppe Vignola ha chiesto ai giudici della corte d’appello di Lecce la conferma della condanna a 5 anni e 4 mesi inflitta in abbreviato a Don Cesare Lodeserto. Questo è uno dei tanti processi che pendono in capo all’ex direttore del Regina Pacis.
Le accuse sono gravi: sequestro di persona, in danno di cinque ragazze che sarebbero state private della libertà personale, estorsione, calunnia e minaccia.
E’ stata chiesta la conferma della pena inflitta anche nei confronti del cugino di don Cesare, Giuseppe Lodeserto, a 3 anni e 2 mesi e della moglie Natalia Vieru, a 2 anni ed 8 mesi.
Poi la parola è passata agli avvocati Francesco Calabro e Maurizio Scardia che rappresentano alcune presunte vittime, costituitesi parte civile. Ora tocca al collegio difensivo, gli avvocati Frix Massa, Emilio Ricci e Luigi Rella. Poi la Corte si ritirerà per decidere. Prossima udienza l’11 aprile.