Il risultato di parità risulta gradito ai felsinei più di quanto non lo sia per i giallorossi. Il Bologna mantiene inalterato il vantaggio giocando in trasferta e superando indenne un’altra giornata di campionato.
Il Lecce aveva bisogno dei tre punti, ha lottato per conquistarli, ha sprecato qualcosa rischiando anche di perdere il confronto. La partita è vivace già dai primi minuti: Del Vecchio e Brivio dialogano in profondità sulla fascia mancina, scambiano palla ripetutamente fino al cross che Giacomazzi, in elevazione, manda oltre la traversa.
Il Bologna accusa qualche battuta a vuoto, sbanda nella propria area, cerca di rallentare il ritmo per smorzare i bollenti spiriti che animano i giallorossi il cui affondo risolutore potrebbe materializzarsi da un momento all’altro, ma non arriva. Il Bologna non è del tutto rinunciatario, copre diligentemente la propria metà campo lasciando al solo Di Vaio l’ingrato compito di infastidire il reparto arretrato leccese; ma sostanzialmente il Lecce lo costringe a cautelarsi, a coprirsi in attesa di momenti più favorevoli. Il momento favorevole potrebbe essere quello che matura al 22° se non impattasse con il vigile guizzo di Benassi che disinnesca una palla malandrina. Cuadrado trova poco spazio per le sue rincorse, non assicura la solita spinta. Al 26° Benassi è costretto a rientrare in panchina, al suo posto Julio Sergio.
Il Lecce ha fretta e la fretta, si sa, mal si coniuga con la precisione e la puntualità degli appoggi; ed intanto il Bologna ha preso a difendersi con maggior ordine così che il Lecce, che lamenta sempre l’assenza di un rifinitore capace di inventare l’ultimo passaggio, arriva fino alla soglia dei sedici metri e trova l’uscio chiuso.
Non è una partita facile nè per l’una nè per l’altra squadra, ma è chiaro che ai felsinei il pari non dispiaccia. Zero a zero all’intervallo con il rammarico di non disporre dell’inventore del tocco smarcante per le punte costrette dunque a lanciare . . . sè stesse: non funziona o funziona poco ! Cuadrado potrebbe soperire alla bisogna, i numeri non gli mancano, ma almeno fino a questo momento non sembra essere in giornata di grazia; e neanche Muriel si dimostra freddo e lucido quando si presenta al cospetto di Gillet e spedisce al lato una palla che chiedeva soltanto di essere indirizzata nello specchio: errore grossolano, il suo.
Al 17° Pioli manda in campo Acquafresca richiamando Ramirez; finisce così la solitudine di Di Vaio. Muriel cede il posto a Bojinov accolto da scroscianti applausi. A lui in tifosi affidano le speranze di mettere a segno quel gol che quasi con certezza assegnerebbe al Lecce i tre punti.
Scappa Di Vaio sull’ennesima (duole dirlo ,ma è così) palla persa a centrocampo da Cuadrado, si invola verso Julio sergio, Carrozzieri, già ammonito, lo trattiene tenendolo per la maglia: inevitabile il secondo giallo e dunque il rosso. Per rimediare al vuoto di difesa Cosmi richiama Di Michele per Miglionico. Dubbi su un intervento di Portanova su Cuadraro a pochi passi da Gillet : per il signor Valeri si può proseguire tra la rabbia che dagli spalti si riversa sul direttore di gara.
Anche Julio Sergio sale sugli scudi quando, ad una manciata di minuti dalla chiusura, salva miracolosamente su Acquafresca liberatosi a distanza assai ravvicinata; intervento provvidenziale. Il Bologna, in superiorità numerica, prova anche a vincere la partita, ma il Lecce reagisce con volontà ed orgoglio riversandosi ancora in avanti: tutto vano, lo zero a zero regge fino al termine. Il Siena che strappa un punto sul campo della Juve non può che accentuare il grigiore della giornata giallorossa !