I Moderati e Popolari parte attiva e propositiva all’interno di una coalizione, quella del Terzo Polo, dove si lavora alacremente per dare a Lecce un nuovo volto politico e sociale, puntando sull’impegno concreto di quanti hanno a cuore il bene comune.
Il tutto, senza imposizioni o veti calati dall’alto, preservando la dignità delle diverse e pure coese forze in campo.
Non, dunque, un appoggio estemporaneo, ma un lavoro sinergico da parte di un partito, quello di MeP, che ha sempre sostenuto la necessità di un cammino autonomo per poter davvero proporre un’alternativa valida e credibile al capoluogo salentino.
Un’alternativa che è stata riproposta con forza nel corso della presentazione ufficiale, nella sede leccese di MeP, del candidato sindaco del Terzo Polo, Luigi Melica, fortemente voluta dal consigliere della Regione Puglia e presidente di “Moderati e Popolari”, Antonio Buccoliero, alla presenza non solo dei vertici di partito, ma anche di simpatizzanti e cittadini desiderosi di dare il proprio contributo alla crescita della città
Un’occasione per ribadire che il prof. Melica non è il candidato dell’UDC, ma di tutta una coalizione, che ha ragionato su nomi e programmi. E che i MeP non abbiano avuto un ruolo di secondo piano nelle trattative di scelta del candidato sindaco, lo si evince con chiarezza dal particolare che quello di Antonio Buccoliero è stato l’altro nome, insieme a quello del docente universitario, a circolare tanto a Lecce quanto a Roma per una possibile investitura.
“Ringrazio l’intera coalizione per aver pensato a me – ha ribadito Buccoliero nel corso della conferenza stampa – ma la mia attuale attività istituzionale di consigliere e capogruppo regionale di MeP si sarebbe mal conciliata con un impegno altrettanto gravoso come quello del candidato sindaco del Terzo Polo. A differenza di quanti amano collezionare diversi incarichi politici, io cerco di fare una cosa per volta, sforzandomi di farla al meglio e lasciando ad altri la possibilità di offrire nuovi contributi politici e sociali. Sono certo che Luigi Melica, nome di prestigio dell’Università del Salento, saprà fare sintesi tra le diverse istanze che vengono dalla società civile, rappresentando un punto d’incontro tra società civile, mondo accademico e politica. Puntiamo con convinzione ad una campagna elettorale di contenuti”.
E sul fatto che il capogruppo di MeP in Regione non voglia distogliere lo sguardo dalle proposte concrete appare chiaro quando rivolge un accorato appello alla stampa, perché si sottragga al gossip politico, pungolando i candidati sulle risposte da offrire ai cittadini – elettori.
“La stampa – ha dichiarato Buccoliero – ha ormai un ruolo di primo piano nella campagna elettorale, in un certo senso conduce il gioco, per questo ha il delicato compito di “innalzare”il livello qualitativo di una competizione elettorale, che deve guardare alle idee e alla loro realizzabilità e deve rifiutarsi di entrare nelle beghe politiche di questo o di quel partito.
Alla gente non interessa il gossip politico, vuol sentire parlare di programmi, di azioni per migliorare il presente, rendendo possibile il futuro. Diversamente, se tv e giornali presteranno il fianco al pettegolezzo politico, non solo non renderanno un servizio pubblico ai loro utenti, ma finiranno con l’essere considerati responsabili di concorso in cattiva amministrazione.
Ecco perché – ha concluso Buccoliero – i mass media devono invitare candidati e coalizioni ad enucleare con precisione i punti essenziali dei loro programmi elettorali, perché la buona politica sia intrapresa da tutti e a partire proprio dalla competizione elettorale”.
“In questi anni, i cittadini leccesi hanno subito il comportamento di una classe dirigente che ha sfruttato la condizione di bisogno delle famiglie – attacca il candidato sindaco Luigi Melica –. Ciò è accaduto perché non si sono create le condizioni affinché le famiglie avessero diritto a ciò che già apparteneva loro. In altre parole, si è creato un meccanismo perverso di richiesta di aiuto-erogazione del contributo assistenziale, creando un legame di dipendenza, se non di vera e propria sottomissione delle famiglie più bisognose all’amministrazione comunale. Una forma di clientelismo mascherato, a causa del quale la libera espressione del voto democratico ha perso di valore – continua Melica –. Molti cittadini mi raccontano di aver atteso anni per un allaccio del gas o dell’Enel sulla via di casa, salvo poi vederle magicamente attivate a pochi mesi dalle elezioni! Dobbiamo allora liberare le famiglie da questa dipendenza, perché solo se si è emancipati, si è liberi di esprimere il proprio consenso –.E conclude – Ho chiesto ai candidati delle liste del Terzo Polo di farmi conoscere gli abitanti dei rispettivi quartieri di appartenenza e tutte le persone che conoscono, perché voglio chiedere a queste ultime quali sono i problemi che li affliggono, cosa temano per i loro figli e, ancora, come vorrebbero che si attuasse una determinata iniziativa: la modalità è importante, anche questo è un segnale di democrazia”.