“Oltremodo giusto ed opportuno il richiamo del presidente della Camera di Commercio di Lecce, Alfredo Prete, a non dare il proprio sostegno elettorale a politici o aspiranti tali, che promettono posti di lavoro o altro.
Chi sfrutta il difficile momento economico, giocando sulle speranze e sulle aspettative di tante famiglie, che faticano ad arrivare alla metà del mese, non merita alcuna considerazione politica e sociale”.
È quanto dichiara il consigliere della Regione Puglia e presidente di “Moderati e Popolari”, Antonio Buccoliero, che condividendo le preoccupazioni del presidente Prete, sollecita anche una riforma della campagna elettorale, che ponga tutti sullo stesso piano, evitando uno sperpero inutile di denaro, che finisce con il favorire, in genere, il candidato più ricco.
“Sarebbe opportuno – spiega Buccoliero – che si procedesse ad una sostanziale riforma della campagna elettorale, che promuova un’equiparazione delle pari opportunità della propaganda elettorale. Occorrerebbe, ad esempio, bandire la pubblicità elettorale al di fuori dei trenta giorni che precedono il voto e lasciare che le spese ricadano, unicamente, sui partiti di appartenenza. Logico sarebbe poi favorire più la sostanza che l’apparenza, realizzando una sorta di almanacco, che presenti, con biografia e tratti salienti del programma politico, tutti i candidati dei diversi ed opposti schieramenti da distribuire nelle case. In questo modo ogni famiglia potrebbe contare su un resoconto generale e votare con maggiore consapevolezza e senza subire attacchi trasversali da più parti con promesse che, in molti casi, rasentano la fantasia più che la realtà.
Una riforma di tal genere consentirebbe, inoltre, di abbattere notevolmente i costi elettorali, puntando a cose concrete, piuttosto che alla vendita della propria immagine.
Ritengo che una campagna elettorale più sobria e concreta – conclude Buccoliero – incentrata più sui programmi e meno sull’apparire, possa rappresentare una forma di rispetto nei confronti delle tante famiglie, che devono affrontare oggettive difficoltà per giungere alla fine del mese o dei tanti nostri giovani alle prese con un lavoro precario o, addirittura, assente”.