L’assessore al Bilancio Attilio Monosi racconta, dalla posizione scomoda che ha occupato, le ragioni di scelte contestate ma necessarie e la programmazione del prossimo governo. Di provenienza Udc è passato nel Pdl dove si candida a sostegno di Paolo Perrone sindaco
Se per lei, già assessore al Bilancio, si rinnoverà l’incarico, come pensa di affrontare la prossima consiliatura?
Il ruolo di assessore al Bilancio è molto tecnico, bisogna riuscire a quadrare il bilancio senza compromettere o sottrarre i servizi destinati ai cittadini, almeno quelli essenziali ma non solo. L’obiettivo per i prossimi 5 anni sarà l’intercettazione dei fondi comunitari come risorsa in più, visto che dal governo centrale c’è la tendenza a razionalizzare la spesa.
Ed è quello che è avvenuto nella passata amministrazione o la città ha patito per l’attenzione degli amministratori rivolta al concreto pericolo di dissesto?
No, siamo stati attenti a non far mancare nulla e, con enormi sforzi, abbiamo avuto un occhio di riguardo per le opere pubbliche che a Lecce non sono mancate.
La risorsa Imu, nuova tassa sugli immobili che sostituisce l’Ici, darà respiro alle casse comunali?
Il discorso Imu è complesso: la nuova tassa non darà ai comuni maggiore gettito, sarà un provvedimento a saldo zero. Essendo più “pesante” rispetto all’Ici, il maggiore introito sarà decurtato dai trasferimenti statali. Facciamo un esempio con cifre ipotetiche. Se prima Lecce incassava 20 milioni di euro, ora ne incasserà 23, ma i 3milioni in più saranno tolti dai finanziamenti statali.
Le direttive del governo parlano dell’aliquota del 4 per mille sul valore catastale per la prima casa, e del 7,6 sulle seconde e successive, lasciando ai comuni l’autonomia di un aumento o una diminuzione di due punti percentuali. Se il comune di Lecce dovesse aumentare la tassazione, il maggiore gettito a chi andrebbe?
Il comune di Lecce non aumenterà, ci attestiamo sul 4 per mille.
Ma se dovesse farlo?
In tal caso il maggiore introito andrebbe alle casse del comune, mentre se dovesse essere diminuito, il governo centrale non fa lo sconto, nel senso che la somma spettante allo Stato è calcolata sul 4 per mille, se i cittadini dovessero pagare il 2 per mille, il resto è a carico del Comune, sarebbero le casse comunali a rimetterci.
Perché il Comune di Lecce ha deciso di non aumentare l’aliquota?
Lo abbiamo deciso di concerto con il sindaco a garanzia dei cittadini che sono già spremuti da questo nuovo fardello.
A proposito di questo, in una graduatoria de Il Sole 24 Ore di qualche mese fa, Lecce risulta tra le 20 città più tartassate d’Italia, con un debito pro-capite di 1500 euro, l’Imu peggiorerà questo stato di cose?
No, perché non aumenterà il debito pubblico. L’ Imu darà maggiori entrate alle casse pubbliche e una maggiore uscita per i cittadini che, se non dovessero pagare, sarebbero morosi nei confronti dello Stato ma di un debito privato.
Il Piano delle Alienazioni, cioè la messa in vendita dei beni immobili di proprietà del Comune, ha acceso il dibattito politico e le polemiche non si placano
E’ chiaro, perché è stato il cavallo vincente di questa amministrazione ed un ottimo strumento di ripianamento del disavanzo del bilancio 2009, i famosi 10milioni e 800mila euro, ormai totalmente coperti con il prossimo bando appena pubblicato. Il Piano delle Alienazioni è stato uno degli elementi per l’aumento del flusso di cassa e, se non ci fosse stato, probabilmente non staremmo affrontando le elezioni post-consiliatura ma post-commissariamento.
Le opposizioni rivendicano soprattutto l’incostituzionalità della vendita dei beni strumentali alle funzioni del governo cittadino. Beni tutelati da una legge che vieta l’alienazione degli immobili utilizzati per gli esercizi pubblici: scuole, uffici comunali, ecc.
Beni strumentali nella programmazione dell’amministrazione. L’amministrazione ha in programma una razionalizzazione degli uffici pubblici, cioè vogliamo accorparli per ottimizzare i costi. Ho già fatto degli esempi in proposito: abbiamo un immobile occupato dai dipendenti dell’ufficio Tributi stimato 2milioni e 400mila euro su una superficie di circa 600 metri quadri, la stessa che mi occorrerebbe per “sistemare” i 40 impiegati. Uno stabile di quelle dimensioni si compra con circa 700mila euro valore di mercato attuale su mille duecento euro al metro quadro. Facendo una semplice operazione di vendita e acquisto tra i due immobili, avrò un guadagno di 1milione e 700mila euro. E’ vero che vendo un immobile attualmente strumentale ai fini dell’attività amministrativa, ma è altrettanto vero che nella mia programmazione c’è quella di accorpare gli uffici e quindi trovare soluzioni logistiche per sistemare le sedi decentrate degli uffici comunali. Come farò lo vedremo nella prossima amministrazione, lo abbiamo in programma. Vogliamo costruire gli uffici direzionali dove sistemare l’Urbanistica di viale Marche, i Tributi, l’Annona di via Braccio Martello e quant’altro.
Perché non si è optato per la Società di Cartolarizzazione, soluzione adottata dalla Provincia?
Ma i risultati della Provincia non li abbiamo ancora visti. La Cartolarizzazione è un’operazione complessiva, dove tutto il pacchetto deve trovare collocazione sul mercato, noi avevamo l’urgenza della liquidità, l’immediatezza di vendere incassando, di realizzo immediato, chiaramente in maniera compatibile con la programmazione.
Posizioni scomode per decisioni determinanti si legge sui 3×6 della sua propaganda. Come mai ha scelto queste posizioni scomode, chi glielo ha fatto fare?
Non le ho scelte me le hanno imposte.
Significa che come assessore al Bilancio lei è il massimo, il più bravo? Qual è il suo escursus politico?
Nel 2002 sono risultato il primo dei non eletti nell’Udc, poi ripescato e sono stato per 5 anni consigliere, negli ultimi 2 capogruppo Udc e presidente della Commissione Statuto. Nel 2007, sempre con l’Udc sono stato il primo degli eletti.
Quindi lei è uno di quelli che ha transitato dall’Udc al Pdl?
No, mi hanno cacciato, anzi espulso perché prendevo decisioni determinanti.
Nell’Udc questo non è permesso?
No
Alle prossime amministrative: Capone sindaco e Salvemini assessore al Bilancio, qualcuno lo ha predetto, cosa si sentirebbe di augurare al nuovo assessore?
Gli augurerei di avere la forza di portare avanti questo pesante fardello trovando sempre la quadra.
Appello al voto?
Vorrei sensibilizzare gli elettori ad esprimere un voto di merito, non perché mi ritenga eccessivamente bravo, ma sicuramente mi sono molto sacrificato, ho dato tanto a discapito anche della mia professione. Se non sarà un voto diretto a me, che lo sia almeno alla coalizione, per dare valore e seguito all’attività svolta da questa amministrazione.
E’ soddisfatto della nuova coalizione?
Sono contento che si siano spenti i veleni, e spero che si prosegui in questa direzione. D’altronde se qualcuno torna indietro sui suoi passi e si ravvede, vuol dire che proprio male non abbiamo agito in questi anni.
Vitale Francesco