La loro pare una protesta muta, senza possibilità di trovare ascolto, per quanto cerchi di farsi sentire. Tornano a presidiare la Prefettura di Lecce i 15 ex dipendenti delle cooperative Italian Job e All Service, che effettuavano il collaudo sulle auto lanciate a mille sulla pista Prototipo di Nardò.
È iniziato alle 9 il loro sit in che ha una richiesta ben precisa: riportare la vertenza nelle mani del Prefetto di Lecce. “La infinita pazienza dei lavoratori è oramai esaurita- dice il sindacalista Salvatore Stasi dei Cobas-. E nessuno potrà mai affermare che la loro pazienza non sia stata infinita dopo oltre due anni di estenuanti ed infinite trattative puntualmente arenatesi e troppo spesso risultate inconcludenti e tendenti a portare le trattative in un vicolo cieco. Non ultima quella tenutasi presso la Provincia di Lecce su convocazione di Gabellone, dopo la quale l’attuale management (che guarda caso è il vecchio….) della Pista di Nardò si è dileguato senza alcuna risposta (tanto per cambiare…) a fronte della lettera ufficiale della Provincia di Lecce. O ancora più recentemente quando sabato scorso sotto un sole cocente, si era in presidio presso al Pista di Nardò in occasione della prima apertura al pubblico della Pista con la nuova proprietà ed alla richiesta di incontro ci è stato risposto che non c’era alcun dirigente: risposta sbagliata e risibile”.
Sabato, in occasione del “trackday”, che ha richiamato nel Salento turisti e appassionati del settore, gli ex collaudatori hanno cercato di “guastare la festa” anche alla Porche, da aprile la nuova proprietaria della pista su cui provano le loro vetture le più importanti case automobilistiche europee, dalla Ferrari alla Mecedes, dall’Audi a Bmw e Lamborghini.
“Adesso basta veramente!”, sbottano i lavoratori. “Fermo restando che se istituzioni, come ad esempio la Provincia, verso la quale c’è stata l’ennesima dimostrazione di arroganza padronale e menefreghismo da parte della Pista di Nardò, possano spingere verso una soluzione felice della vertenza è un elemento positivo, chediamo che tutta la vertenza torni nelle mani della Prefettura di Lecce. Questa nostra richiesta è motivata dal fatto che durante la trattativa portata avanti dal Dott. Aprea (viceprefetto, ndr) si era giunti ad un punto di svolta positivo. Tranne poi ad interrompersi bruscamente a causa del “colpo di teatro” della vendita a Porsche e del conseguente dileguarsi della N.T.C.. Questa nostra richiesta non ha margini di trattativa! Così come non c’è più margine di trattativa in generale in quanto le proposte poste nei vari incontri sono molteplici, varie e di semplicissima realizzazione purchè da parte di Porsche ci sia la reale volontà di risolvere questa vertenza infinita”. Durante il presidio, si coglie l’occasione anche perché un paio di delegati si rechino all’Inps per sollecitare la corresponsione della cassa integrazione (per chi la prende) in arretrato ad oggi di due mesi.