Per una banale lite relativa ad un parcheggio non esitò a brandire un’ascia recuperata dal suo bazar agitandola all’indirizzo del suo “rivale” e con le accuse di minaccia aggravata e porto e detenzione di arma, Francesco De Tommasi, commerciante 48enne leccese, è stato condannato a due mesi di reclusione
e al pagamento di 300 euro come spese per la costituzione di parte civile. La sentenza è stata pronunciata dal giudice monocratico del Tribunale di Lecce, Fabrizio Malagnino dopo che l’avvocato difensore Andrea Conte aveva concordato la pena con il sostituto procuratore Giovanni De Palma. L’episodio risale allo scorso 19 maggio 2009, in via XXV Luglio, in pieno centro cittadino. Secondo quanto ricostruirono gli agenti di polizia, il 48enne, gestore di un chiosco di bandiere e souvenir avrebbe chiesto al proprietario di un punto vendita di oggetti etnici di spostare lo scooter. Le loro bancarelle, infatti, si trovano l’una vicina all’altra e frequenti sarebbero stati i problemi per trovare un parcheggio. Il commerciante di prodotti etnici, però, avrebbe risposto con qualche parola di troppo e ne sarebbe scaturito un alterco. I toni tra i due sarebbero degenerati in poco tempo al punto tale che De Tommasi rientrò nel suo bazar e ne uscì brandendo un ascia dirigendosi verso l’altro commerciante, minacciandolo e agitando per aria lo strumento da taglio. Gli agenti di polizia intervennero prima che cominciasse la colluttazione e dopo una perquisizione all’interno del negozio di De Tommasi sequestrarono una piccola ma fornita collezioni di armi da taglio: 20 coltelli con apertura a scatto, conservati in un cassetto e il 48enne venne così denunciato per i reati di minaccia aggravata e porto e detenzione abusiva di arma.