DISO (Lecce) – E’ tornata in libertà Maria Domenica Minonne, la 52enne di Diso finita ai domiciliari il 17 luglio scorso con l’accusa di aver estorto quasi 50 mila euro al figlio dell’uomo, nel frattempo deceduto, con il quale aveva avuto una relazione. Il gip Vincenzo Brancato ha infatti accolto l’istanza di scarcerazione presentata dagli avvocati difensori Rita Ciccarese e Francesco Calcagnile che avevano prodotto tutti i messaggi intercorsi tra la Minonne e la presunta parte offesa con un cd e da questi sms così come scrive il gip nella sua ordinanza si evince come non ci sia stata alcuna minaccia da parte della donna. Anzi sarebbe stata la persona offesa a rivolgersi con toni aggressivi alla Minonne e che in una circostanza aveva anche riconosciuto il debito del padre sottoscrivendo una carta prodotta dalla difesa e il giudice ha così scarcerato la donna per mancanza dei gravi indizi di colpevolezza.
Già nel corso dell’udienza di convalida la 52enne aveva negato qualsiasi addebito fornendo una ricostruzione dell’accaduto diametralmente differente rispetto a quella prospettata dai carabinieri perché sarebbe stata lei a subire minacce dal 40enne leccese e ammise comunque di aver avuto una relazione sentimentale con il padre della presunta parte offesa.
La donna venne arrestata dai carabinieri di Cavallino, guidati dal luogotenente Riccardo De Bellis, che organizzarono una consegna di denaro da parte della vittima e colsero di fatto con le mani nel sacco la 52enne. Secondo le indagini, la Minonne aveva avuto una storia d’amore col defunto padre del 40enne al quale, a suo dire, aveva consegnato negli anni 70000 euro, per amore, per i suoi bisogni. Ora li rivoleva indietro e, con modi gentili, aveva incantato l’uomo, facendolo persino sentire in colpa. A poco a poco, nel giro di 4 mesi, si sarebbe fatta consegnare ben 48 mila e 500 euro e ai primi segni di cedimento della vittima era arrivata a minacciarlo, sommergendolo di messaggi minatori, facendo intervenire anche un terzo uomo nel corso delle telefonate.
Tutto messo a verbale dinanzi ai Carabinieri di Cavallino che, guidati dal Luogotenente Riccardo De Bellis, hanno così predisposto un dispositivo per il riscontro delle ipotesi di reato, funzionato alla perfezione. Hanno controllato l’appuntamento e, dopo aver fotocopiato i numeri di serie delle banconote, hanno lasciato che la vittima andasse dritta dal suo aguzzino.
La vittima, però, non era sola e, a stretto giro, dopo il pagamento della somma, venne fermata dai carabinieri.
F.Oli.