SURBO (Lecce) – L’antica masseria era stata trasformata in una roccaforte dello spaccio, con tanto vedette e telecamere, pronte a registrare h24 in ogni direzione, oltre ad un “munizionamento” di pietre ed oggetti contundenti, da usare nel caso di arrivo improvviso delle forze dell’ordine.
Stamattina, però, il blitz dei carabinieri ha consentito di smantellarla, recuperando ben 850 grammi di “marijuana” ed arrestando uno dei responsabili: si tratta di Federico Vitale, 20enne di Surbo.
L’operazione è scattata in mattinata, quando i militari di Copertino e Gallipoli, supportati dal gruppo cinofili di Modugno e dai colleghi di Campi Salentina e Lecce, hanno violato il “tempio” leccese della droga, espugnandolo.
Per un lungo periodo, infatti, riscontro dopo riscontro, sequestro dopo sequestro di sostanze stupefacenti, gli investigatori dell’Arma hanno cercato di intaccare il supermarket all’aperto, che ogni sera accoglieva clienti da tutta la provincia e che era stato paragonato a Scampia, il quartiere delle vele napoletano, dove gli spacciatori dettano legge.
Numerose, lunghe ed approfondite le perquisizioni che in mattinata hanno interessato la masseria di proprietà della famiglia Vitale, sita in contrada Verrazze – tra Lecce e Surbo – dove più volte erano state notate auto incolonnate, in attesa di ritirare le dosi.
Già nel 2012, i militari della compagnia di Gallipoli erano riusciti a smantellare un altro market della droga, allestito in un’altra masseria, sempre della famiglia Vitale, in contrada “Li Manzi” (in arresto finirono Marcella Masiello, 42enne, e Luciano Vitale, 36enne). E da allora non è stata abbassata la guardia.
Come ricostruito dai militari, lo spaccio avveniva presso la masseria di contrada Verrazze, attraverso il “drug&drive”: le auto venivano fatte incolonnare e controllate all’interno con le videocamere, dopodiché si procedeva allo scambio, che avvenita nel fienile o all’ingresso della struttura. Come detto, nel corso del blitz di stamattina, i militari hanno sequestrato 850 grammi di “erba”, oltre 5mila e 500 euro in contanti, nastro isolante ed materiale per il confezionamento delle dosi nonché 2 bilancini di precisione.