PESCARA/LECCE – Aveva appena rapinato una banca di Pescara, ma le “mazzette civetta” hanno finito per metterlo nei guai. E lui, un 29enne leccese, è così finito in manette.
Si tratta di Marco Castrignanò, già noto alle forze dell’ordine, arrestato dagli agenti delle Volanti della Questura di Pescara con l’accusa di rapina aggravata.
L’arresto del salentino risale alla tarda mattinata di oggi, quando il Castrignanò si è presentato negli uffici della banca “Tercas”, nel pieno centro della città pescarese, intenzionato a mettere a segno il “colpo”.
Per ottenere i soldi non ha dovuto neppure esibire alcuna arma. Gli è bastato farlo intendere ai presenti, dopo avere infilato una mano nella tasca del giubbotto e mimato il possesso di una pistola: “È una rapina, aprite i cassetti e datemi i soldi”, avrebbe esclamato il giovane.
Impossessatosi di circa 12mila euro, il leccese si è poi dileguato. La fuga del leccese non è andata come lo stesso sperava. Tra le mazzette sottratte dalla banca, infatti, vi erano anche le cosiddette “mazzette civetta”, dotate di un congegno che, in caso di rapina, esplode e macchia i soldi (ed il suo possessore) di vernice, rendendole di fatto inutilizzabili e – soprattutto – identificabili.
È proprio ciò che è accaduto quando il rapinatore salentino cercava di dileguarsi. Intercettato da una pattuglia della polizia, è infine finito in manette: addosso aveva ancora 8mila euro (parte del bottino lo aveva perso quando è esplosa la mazzetta “civetta). Per il salentino è così scattato l’arresto in flagranza di reato.
(foto dal web)