LECCE – Dopo il grande successo dello scorso 6 Ottobre tornano a grande richiesta sul palco del Teatro Paisiello di Lecce, gli attori/detenuti della Compagnia “Io ci Provo” guidata da Paola Leone.
Mercoledì 18 novembre andrà nuovamente in scena “L’ultima cena di Alfredo Traps” lo spettacolo tratto dal racconto “La Panne: Una storia ancora possibile”, di Friedrich Durrenmatt, nato all’interno della sezione maschile della Casa Circondariale Borgo San Nicola di Lecce nell’ambito del progetto che ha dato il nome alla compagnia, “Io ci Provo”.
Il laboratorio che ha preso il via nel 2011 mira al recupero della relazione e delle relazioni, al superamento della polarità sempre più accentuata tra individuo e collettività, alla promozione del teatro come forma artistica e culturale capace di realizzare la sua vocazione storica di luogo di costruzione e formazione di una cittadinanza attiva, capace di includere, promuovere e valorizzare le differenze.
Un esperimento riuscito, un esempio di buona pratica che lascia una traccia da seguire per costruire il cambiamento che permette di vedere la possibilità dell’impossibile.Lo spettacolo è andato in scena per la prima volta nel maggio 2014 con quattro repliche all’interno dl carcere: una per i detenuti della Casa Circondariale, una per le scuole superiori (in collaborazione con Lecce 2019), una per il pubblico esterno e l’ultima per gli studenti universitari, con un totale di circa 500 spettatori.
Dentro e fuori il carcere: lo scorso 6 ottobre la compagnia si è esibita per la prima volta fuori dalla Casa Circondariale, sul palco del Teatro Paisiello, dove farà ritorno il 18 novembre per una nuova replica. «Ho ricevuto tante telefonate e messaggi di persone che lo scorso ottobre, per motivi di spazio, sono rimaste fuori dal teatro e ci hanno chiesto di rifarlo, di tante altre entusiaste dello spettacolo cui avevano assistito» dice la regista Paola Leone «La nostra scommessa di riuscire a portare lo spettacolo in un “teatro vero” è vinta, ho ricevuto anche una piacevole e inaspettata telefonata da parte dell’Assessore alla Cultura del Comune di Lecce, Gigi Coclite, che si è complimentato dicendosi molto colpito dal lavoro. La città si è finalmente accorta che dietro le mura del carcere c’è un gruppo di teatro che lavora per mettere in scena il suo spettacolo e per noi è una grande soddisfazione: non siamo più la compagnia del carcere ma una compagnia di teatro come tutte le altre”.
Saranno sempre otto i detenuti che, grazie all’articolo 21 della Legge n° 354 del 1975 (Ordinamento Penitenziario), avranno la possibilità di uscire dal carcere per svolgere un’attività lavorativa retribuita regolarmente, come dei veri attori, lavorando e guadagnando con la cultura. La storia che racconteranno è una vicenda grottesca, tratta da La Panne di Durrenmatt, in cui un piccolo imprevisto, una macchina in panne appunto, diventa l’occasione perché il destino possa uscire da dietro le quinte e possa compiersi, facendo giustizia. Ed è proprio la giustizia il tema su cui il testo di Durrenmatt, rivisitato da Mariano Dammacco e dagli otto attori-detenuti, invita il pubblico a riflettere. Non si tratta di definire una giustizia ideale, un dover essere che indichi la strada da seguire per realizzare o avvicinarsi a ciò che vi è di perfetto. Si tratta piuttosto di seguire strade tortuose, grottesche, spesso feroci, lungo le quali la giustizia trova la sua realizzazione.
Lo spettacolo andrà in scena alle 21.00. I biglietti dello spettacolo si possono trovare presso l’info point di Castello Carlo V a Lecce (orari: dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13 e dalle 16.30 alle 20.30; sabato, domenica e festivi dalle ore 9.30 alle ore 13.00 e dalle ore 16.30 alle ore 20.30). L’ingresso questa volta non è gratuito, ci sarà un biglietto con un contributo minimo (5 euro), una quota di sostegno per supportare il lavoro della compagnia.