416 profughi in soli tre giorni, attraverso treni partiti da Lecce, Salerno e Sicilia, senza alcun controllo dal parte del Ministero dell’Interno, senza rilevazione delle impronte e in totale autonomia, sono arrivati alla Stazione Centrale di Milano nelle scorse ore.
I profughi, 258 siriani e 158 eritrei, come appreso dai loro racconti, sono quasi tutti giunti in Italia dalla Libia, dalla Turchia e dalla Grecia, tra il 16 e il 17 febbraio, e dopo essere sbarcati sono poi partiti dal Sud Italia senza essere stati identificati.
Gli stranieri sono stati tutti trasferiti nelle strutture destinate all’accoglienza: Corelli, Aldini, Casa Suraya, Mambretti, Isonzo e Saponaro.
«Siamo di fronte ad un sistema nazionale sconclusionato — ha denunciato l’assessore alle Politiche sociali di Milano, Pierfrancesco Majorino — e al fatto che il ministro Alfano, è evidente non ha minimamente in mano la situazione. Basti pensare che a Milano, autonomamente, arrivano profughi provenienti dalla Libia identificati e non identificati, che vanno via dai centri del meridione senza controllo e arrivano qui. Un enorme pasticcio totalmente sottovalutato».