Danneggiamento aggravato, imbrattamento di cose altrui e diffamazione. La Procura ha aperto un fascicolo d’indagine dopo la comparsa di scritte offensive sui muri dell’abitazione della consigliera provinciale di Forza Italia ed ex vicepresidente della Provincia di Lecce Simona Manca. Il fascicolo è nelle mani del procuratore capo Cataldo Motta e, con ogni probabilità, lo terrà sulla propria scrivania.
La stessa Manca, già sabato mattina, incontrò il procuratore per denunciare l’episodio e chiedere maggiori garanzie sulla sicurezza propria e dei suoi familiari.
L’ex vicepresidente, nelle scorse settimane, era tata oggetto di insulti e minacce comparsi su alcuni manifesti. E alla luce di un nuovo episodio “intimidatorio” insieme al marito, l’avvocato Marco Pezzuto, ha deciso di presentare una denuncia.
A caldo la consigliera provinciale commentò amaramente e molto turbata l’episodio anche perché era stata violata la propria abitazione con ripercussioni sul figlioletto di appena 8 anni. Le scritte sono state scoperte sabato mattina ed erano state lasciate all’esterno di casa in via Carlo Russi, al civico 3.
I vandali, utilizzando una bomboletta spray di colore rosso, imbrattarono i muri e lo slogan con scritte offensive: “Simona Manca fascio infame”, “Fascio infame” e “Simona Manca fascio” a firma del gruppo conosciuto con l’acronimo Acab (all cops are bastards). A pochi metri di distanza era stato lasciato un altro messaggio sempre con la vernice dello stesso colore: “Il primo nemico è la polizia. Digos boia”.
Le indagini sono affidate agli agenti della Digos. Al vaglio degli investigatori – diretti dal dirigente Raffaele Attanasi – ci sono alcuni filmati registrati dalle telecamere presenti nella zona. Dalla visione dei nastri gli agenti confidano di poter trovare qualche elemento che possa far risalire ai vandali entrati in azione nel cuore del centro storico con il rischio di essere notati da qualche testimone.
F.Oli.