
SANNICOLA (Lecce) – “Mi trovavo a Montecarlo per assistere al Gran Premio di Formula Uno ma non ho mai pensato di sottrarmi alla cattura. Semplicemente non sapevo di che atto i poliziotti mi volessero notificare”. E’ uno dei retroscena che hanno preceduto l’arresto dell’allenatore “viveur” Armando Gregory Inglese. Il noto allenatore di calcio dilettantistico si trova agli arresti domiciliari da sabato scorso con le accuse di stalking, truffa ed estorsione ai danni della ex fidanzata e di una sua conoscente. Davanti al gip Stefano Sernia il 42enne di Sannicola ha spiegato di non aver mai manifestato l’intenzione di sottrarsi alla cattura. Inglese era assiepato sugli spalti del Gran Premio nel Principato – ha riferito al giudice – ma non sarebbe mai sfuggito ad alcuna notifica. Non conoscendo il contenuto del provvedimento avrebbe riferito ai poliziotti: “Aspettate che torni da Montecarlo. Quando arrivo a Galatina vengo a ritirare il provvedimento”. Ignorando che potesse trattarsi di un’ordinanza di custodia cautelare. Tant’è che Inglese è rientrato rapidamente non appena è stato informato dal suo avvocato di un’ordinanza emessa a suo carico. Ha raggiunto prima Roma e poi Galatina. E il giorno dopo si trovava già in Commissariato.
Inglese ha poi chiarito la propria posizione. Nessuno stalking o truffa alla sua ex compagna di Galatina. Al riguardo è stata prodotta una corposa documentazione costituita da foto e stralci di conversazioni con la compagna che attesterebbe dei rapporti continuati anche dopo la denuncia presentata dalla donna per stalking. In sostanza i due si cercavano vicendevolmente. Sono stati forniti anche chiarimenti in merito ai titoli firmati dall’allenatore per conto della sua ex. Inglese avrebbe provveduto a compilare i titoli autonomamente perché la compagna, per un periodo, ha avuto la mano ingessata.
L’allenatore ha invece fermamente negato truffe ed estorsioni ai danni di una sua conoscente residente sempre a Galatina. Tra i due interlocutori ci sarebbero stati solo dei dialoghi via messaggi dai quali non si evincerebbe assolutamente nessun reato. Dalle conversazioni trapelerebbe solo un velato nervosismo tra le parti per lo scambio di soldi. Inglese ha infatti confermato di aver ricevuto un prestito di mille euro e di averne restituiti soltanto 300. Ma di non aver mai fatto ricorso a violenza o minacce. Nel frattempo gli avvocati difensori Luigi Rella, sostituito in giornata dal collega Cristiano Solinas e Cristiano Portone, potrebbero presentare istanza di scarcerazione al Tribunale del Riesame.
Francesco Oliva