TORRE LAPILLO – L’inchiesta sulla presunta lottizzazione abusiva del villaggio “Riva degli Angeli” di Torre Lapillo approda dinanzi ad un giudice. L’udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 16 novembre. In dodici dovranno presentarsi al cospetto del gup Vincenzo Brancato. Rischiano di finire sotto processo: Giuseppe Durante, “legale rappresentante della Riva degli Angeli srl nonchè proprietario”; gli ex sindaci di Porto Cesareo Rocco Durante, 67, di Porto Cesareo, (firmatario della concessione edilizia); Fernando Gardelicchio, 60, di Porto Cesareo, (firmatario del permesso di agibilità) e Ferruccio Mele, 68, di Copertino, (che ha rilasciato la concessione edilizia in sanatoria); Cataldo Basile, 41, di Porto Cesareo; Giovanni Ratta, 63, di Leverano, ex responsabile dell’ufficio tecnico di Porto Cesareo; Cosimo Spagnolo, 76, di Porto Cesareo, in qualità di tecnico progettista dei lavori; Pietro Viva, 39, di Porto Cesareo; Maurizio D’Andria, 55, di Porto Cesareo, geometri dell’Ufficio Tecnico di Porto Cesareo; gli ingegneri Cosimo Muscogiuri, 69, di San Pancrazio Salentino; Antonio Nestola, 60, di Porto Cesare e Tarcisio Basile, 59, di Porto Cesareo, responsabile dell’ufficio urbanistica ed edilizia del comune jonico.
Nei mesi scorsi il pubblico ministero Carmen Ruggiero aveva invece stralciato la posizione relativa al comandante della polizia municipale Romolo Peluso. Le accuse, a vario titolo, sono quelle di sono quelle di lottizzazione abusiva, abusivismo edilizio, falsità ideologica e omessa denuncia da parte di pubblica ufficiale. Le indagini, condotte dai carabinieri della compagnia di Campi Salentina, evidenziarono “macroscopiche” violazioni delle norme urbanistiche, oltre che, in altra parte, da opere “realizzate in totale assenza di permesso di costruire e di autorizzazione paesaggistica”. L’intera struttura venne posta sotto sequestro preventivo nel settembre di due anni fa con un provvedimento a firma del gip Antonia Martalò. La dettagliata informativa dei militari dell’Arma e la consulenza disposta dalla Procura ipotizzarono che la struttura era stata interessata da “una continua attività di trasformazione urbanistico-edilizia avviata fra il 1984 e il 1985 e proseguita negli anni”. Subito dopo la chiusura delle indagini il comandante della polizia municipale chiese ed ottenne di essere interrogato chiarendo la propria posizione. I neo imputati sono assistiti dagli avvocati Giuseppe De Luca, Antonio Savoia, Giuseppe Romano, Arturo Balzani, Luigi Covella, Giuseppe Bonsegna, Elvira Durante, Italo Foggetti, Pietro Quinto e Antonio Quinto
F.Oli.