BARI – Sono le giornate delle grandi scelte per la giunta del governatore Michele Emiliano: sono già in circolazione alcune anticipazioni che riguardano gli accorpamenti negli ospedali di Casarano e Gallipoli e la nascita del Polo Pediatrico a Lecce (di cui vi abbiamo già parlato). La riunione di giunta è stata aggiornata a oggi, in un primo momento, poi tutto è saltato. Ora, dopo le proteste scoppiate ieri sera, se ne discuterà con il Ministero della Salute. Il piano di riordino ospedaliero pugliese avrebbe dovuto essere approvato dall’esecutivo entro il 31 dicembre e poi sarà discusso e vagliato dal Consiglio successivamente. Ci sono da affrontare le emergenze della penuria di personale durante le feste e in estate, che ha reso inefficienti gli ospedali salentini per anni. Poi, la giunta dovrà decidere anche sul Polo Pediatrico da edificare a Lecce, spostando il reparto di cardiochirurgia infantile da Casarano al Fazzi. La proposta è stata scritta dai tecnici dell’Agenzia sanitaria regionale e prevede una diminuzione dei reparti in tutta la regione (da 723 a 707) e il contemporaneo aumento dei posti letto (da 13797 a 14094). Le scelte sono basate anche su un documento di proposte elaborate dall’Asl di Lecce. «Nella zona del gallipolino accorperemo una parte chirurgica, che lavorerà 24 ore, se la giunta regionale lo vorrà – spiega la manager Melli – Non c’è nessuno che si occupa di diabete e vanno tutti a sovraccaricare il Vito Fazzi. Potenzieremo il territorio. Abbiamo il problema delle ferie e dei disagi, quindi, creeremo dei poli efficienti unendo le forze e facendo sorgere una struttura a prevalenza chirurgica. Se ci sono due ospedali a 15 chilometri, dobbiamo permettere a tutti di garantire il servizio per 24 ore. Non si tratta di tagli, ma di gestione più efficiente». In altre parole, Casarano sarà polo di emergenza e urgenza e, se la giunta lo deciderà, Gallipoli non avrà più il pronto soccorso.
Le opposizioni, intanto, partono già all’attacco del governatore, reo di non aver coinvolto in primis il Consiglio regionale nella discussione del piano. «Dobbiamo chiedere scusa a Vendola per le critiche, a questo punto ingenerose, che gli abbiamo mosso negli anni, perché è stato ampiamente superato da un ineffabile Emiliano, che ha un modo indecoroso e inaccettabile di trattare le istituzioni a suo uso e consumo, umiliando le prerogative del Consiglio regionale su uno dei temi più sensibili per la politica alta, quella a servizio del cittadino: il riordino ospedaliero fatto da lui e un paio di dirigenti, senza coinvolgere la Commissione Sanità ed il Consiglio, è l’ultimo schiaffo ai cittadini da parte di chi, fino ad oggi, ha partorito solo un grande vuoto pneumatico». Lo dichiara il consigliere regionale Nino Marmo. «Emiliano –prosegue- forse si ritiene al di sopra delle istituzioni, al di sopra delle regole e persino al di sopra dello statuto del Consiglio. Con riflessi pericolosissimi. Ci venga a dire quali sono i criteri ordinanti del suo piano, in base a quali ragioni chiuderà ospedali e servizi che servono ai pugliesi per curarsi. Il segretario regionale del Pd conclude l’anno molto male. Prima di chiudere gli ospedali, per esempio, perché non ci dice se ha colmato il gap dei 500 posti letto nella Provincia di Barletta-Andria-Trani? Ma il presidente non parla: decide e prende in giro i consiglieri, invitandoli alle otto di sera (o alle 8 di mattina) a ‘dialogare’ su un documento che non ha fornito e che nessuno ha potuto studiare. Cos’era, un caffè tra amici al bar?». Critiche durissime anche dalla CGIL, che chiede un dibattito che coinvolga tutti i territori e i soggetti interessati. Il Movimento 5 Stelle minaccia opposizione durissima a un piano che “Emiliano mette in campo alle spalle dei cittadini”
Gaetano Gorgoni