TORRE VENERI – La Commissione Bicamerale ecomafie torna nuovamente nel Salento e fa tappa a Torre Veneri (inclusa tra le tappe di Brindisi e Taranto). Il sito destinato alle esercitazioni militari, che esiste dal 1914, ha incassato un primo stop dalla Regione Puglia: in ottemperanza al “principio di precauzione”, Torre Veneri, essendo un sito di interesse comunitario, non sarebbe compatibile con i livelli di inquinamento generati dalle esercitazioni. L’unico componente salentino della Commissione parlamentare che si occupa di illeciti ambientali e dello smaltimento dei rifiuti, il senatore Pietro Iurlaro, prova a minimizzare: “È un sito operativo dai primi del Novecento: non sappiamo come è stato gestito in passato. Oggi sicuramente i militari puliscono in modo adeguato. Il tiro a fuoco è diminuito, ma c’è un’attività che prevede i proiettili. Abbiamo visitato il sito di stoccaggio: non c’è uranio impoverito, ma solo uranio naturale del terreno. Il piombo è sopra i limiti però. C’è la raccolta in mare, ma non quella dei vecchi proiettili, perché lì c’è la posidonia e si rischia di fare danno”.
Per accertamenti più approfonditi bisognerà attendere la commissione sull’uranio impoverito, ma dalla Commissione giungono rassicurazioni. I livelli di inquinamento di rame e piombo superano di sette volte i parametri consentiti per le zone industriali. Lecce Città Pubblica, in una conferenza stampa, ha messo in luce come la relazione degli stessi militari sia allarmante per i livelli di inquinamento registrati: anche gli animali hanno accumulato un livello eccessivo di sostanze velenose. Non è ancora chiaro quale sarà il futuro di questo sito e quali precauzioni saranno prese e se la Regione farà interrompere definitivamente le esercitazioni, ma per ora si va avanti a suon di carte bollate.
Garcin