“Se esce lo uccido, se esce lo uccido io”. La madre di Ivan Regoli, Antonia Rizzo, non si dà pace per la sentenza emessa dal giudice Alcide Maritati e ripete sempre lo stesso concetto: “E una condanna troppo bassa rispetto alla gravità dei fatti”. La donna ha appena ascoltato in aula la condanna con cui l’omicida del figlio è stato condannato a quindici anni di reclusione. La pena, dimezzata dal gup, ha lasciato l’amaro in bocca alla madre della vittima. In lacrime si concede ai cronisti attorniata dal figlio Alessio e dal marito Antonio: “Come faccio ad essere soddisfatta per una sentenza del genere? Hanno ucciso mio figlio e danno solo 15 anni? Quando ammazzano una persona l’ergastolo devono prendere, il massimo della pena. Se esce sono contenta. Saprò io, poi, come comportarmi. E siccome figlio è in una tomba io continuerò a non avere pace. Mi sento delusa dalla giustizia.
Confidavo di ricevere una parziale ricompensa con una sentenza molto più severa e, invece, questo giorno è triste, molto triste”. Anche il fratello di Ivan non si dà pace. E’ accanto alla madre e impreca per una decisione che ha lasciato tanti insoddisfatti. La madre di Ivan ha sempre duramente lottato in tutti questi anni alla ricerca della verità. Ha sempre creduto che il figlio fosse stato ucciso puntando il dito anche su altre persone. Ha lanciato appelli in televisione, invocato l’aiuto dei mezzi d’informazione ma dopo la sentenza delle scorse ore, la ferita nel cuore è ancora più grande e, forse, neppure il tempo potrà più alleviare.
F.Oli.