MONTERONI (Lecce) – Abusi e soprusi per anni nei confronti della moglie malata nel frattempo deceduta. R.S., 62enne di Monteroni, è stato condannato a quattro anni di reclusione con le accuse di maltrattamenti in famiglia e violenza privata. La sentenza è stata emessa nei giorni scorsi dal giudice monocratico Sergio Tosi a fronte di una richiesta di 3 anni 6 mesi invocata dal vice procuratore ordinario di udienza.
L’indagine, condotta dalla pg della Polizia di Stato guidata dal vice questore aggiunto Antonio De Carlo, venne messa in moto da una denuncia della donna che svelò uno dei tanti drammi che nascono tra le pareti di casa e che crescono perché vengono taciuti. La vittima, nonostante le sofferenze causate dalle condizioni di salute precarie, avrebbe subito i maltrattamenti del proprio uomo rivelatosi un marito violento. Offese ed epiteti ingiuriosi per il solo gusto di non essere contraddetto. Ma anche schiaffi, calci e pugni. La moglie, infatti, sarebbe stata allontanata più e più volte da casa e obbligata e trovare riparo in casa delle figlie. Non solo.
R.S., secondo quanto emerso dalle indagini, si sarebbe anche appropriato dei soldi della pensione della moglie. Un incubo prolungatosi per anni e covato nel silenzio fino a quando la vittima non trovò la forza di denunciare colui che l’avrebbe dovuta amare, accudire e assistere. Furono così avviate le indagini e raccolte le testimonianze dei parenti stretti della coppia che confermarono i ripetuti maltrattamenti tra le mura domestiche. Tutto il materiale probatorio raccolto dagli investigatori venne poi ritenuto sufficiente dal gip Annalisa De Benedictis per disporre l’immediato allontanamento dell’uomo dalla casa familiare nel novembre scorso.
L’imputato era assistito dall’avvocato Angelo Vetrugno. Le figlie della donna, rappresentate dall’avvocato Stefano Pati, verranno risarcite con 15mila euro ciascuno.
F.Oli.