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Post offensivi su Facebook? Il sindaco Taurino querela il cantante dei Sud Sound System “Nandu Popu”

TREPUZZI (Lecce) – Offese su Internet durante la campagna elettorale. E in particolare un post pubblicato su Facebook. Finisce nei guai Fernando Blasi, meglio conosciuto come “Nandu Popu”, cantante e fondatore dello storico gruppo reggae Sud Sound System. Una denuncia querela del neo sindaco di Trepuzzi Giuseppe Taurino, appena rieletto con la lista “Solidarietà, Lavoro e Democrazia” il 6 giugno scorso, ha messo in moto le indagini svelate in esclusiva dal Corriere Salentino. L’accusa è di diffamazione aggravata a mezzo Internet così come stabilito da recenti sentenze della Corte di Cassazione. I mesi che hanno preceduto il voto sono stati scanditi da una campagna elettorale al vetriolo.

Il post in questione risale al primo maggio. Un commento viene postato sulla pagina Facebook “On-Accendi Trepuzzi” dal cantante trepuzzino, conosciuto per il suo impegno sociale e politico e, nell’ultimo periodo, per una battaglia avviata a salvaguardia degli alberi d’ulivo. E proprio l’emergenza xylella viene affrontata nel post inserito sotto un filmato. Nel video vengono ripresi alcuni giovani con il volto mascherato e con in mano un cartello riportante la scritta “cerco lavoro” che sfilano davanti alla sede del Gal Valle della Cupa che si trova a Trepuzzi in via Surbo. Nel corso della visualizzazione del filmato scorrono frasi quali: “Non svendere la tua dignità per tre mesi di lavoro” oppure “il Gal-Valle della Cupa non è l’ufficio di collocamento di pochi ma una risorsa del territorio”.

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Ma cosa dice esattamente il post? Il testo integrale recita: “Accade solo a Trepuzzi, capitale della mafia xylella. Politicanti in grado di atteggiarsi ad imprenditori, ma che usano il denaro pubblico (pubblico, di tutti, anche di chi assumono!) per assolvere alle proprie egemonie: ricattare i cittadini per un misero voto”. Il destinatario del post sarebbe Taurino. Per una serie di spiegazioni riportate nella querela. Il sindaco, fino a marzo, ha ricoperto la carica di direttore generale dell’Arif (l’Agenzia regionale per le Attività Irrigue e Forestali) delegata, nel caso xylella, ad occuparsi di tutte le fasi di abbattimento delle piante infette e della loro distruzione. E Taurino si sofferma su alcuni passaggi come l’espressione “Trepuzzi capitale della mafia xylella” riferita, a dire del politico, in maniera del tutto inappropriata, ingiustificata ed offensiva al ruolo ricoperto. Insomma, a dire di Taurino, verrebbe indicato come punto di riferimento della “mafia xylella”, un “politicante”, un “usurpatore” e un “ricattatore”.

E il post non sarebbe stato uno sfogo isolato. Taurino, a suo dire, sarebbe stato preso di mira da Blasi con altri scritti riferiti al primo cittadino del comune nord salentino. Nella querela vengono integrati altri commenti. In un post del 18 febbraio Blasi esordisce affermando: “Il signor Taurino, prossimo candidato e padrone assoluto di Trepuzzi, non ha nulla da dire in proposito” riferendosi “sulla pericolosa emergenza ambientale che riguarda il nostro comune”. C’è un altro post pubblicato su facebook allegato alla denuncia. E’ del 29 maggio. Blasi condivide una serie di foto riguardanti un campo da calcio, un parco giochi per bambini, un centro polifunzionale scrivendo: “Ecco come decade la Trepuzzi del padrone” facendo ricadere, a detta del querelante, il degrado di questi luoghi all’odierno primo cittadino.

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E sempre per denunciare lo stato di abbandono del paese Nandu Popu pubblica alcune foto raffiguranti il cedimento di un manto stradale in cui il cantante dei Sud si esprimeva in questi termini: “Queste foto sono il simbolo di Trepuzzi, un paese che sprofonda per colpa del marciume accumulato dai nostri inutili politicanti che fingono di darti un lavoro ma che in realtà ti stanno rubando il lavoro”. Insomma per Taurino, l’ex candidato sindaco sarebbe stato oggetto di una campagna denigratoria che, a detta del querelante, ha raggiunto un numero notevole di persone che hanno potuto prendere visione dei vari e molteplici scritti alla luce della notorietà di Blasi. Ora gli accertamenti della Procura appureranno se il cantante del Sud si sia macchiato del reato di diffamazione aggravata o se i commenti si debbano interpretare come una personale lettura nel rispetto della dialettica e del confronto politico.

Francesco Oliva 

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