LECCE – Rimane in carcere Ivano Palermo, il 51enne di Lecce, arrestato venerdì mattina nelle acque di San Cataldo con 120 chili di marijuana nascosti in barca. Il gip Stefano Sernia ha convalidato l’arresto di Palermo applicando la custodia cautelare in carcere. Il 51enne, assistito dagli avvocati Umberto Leo e Anna Schiavano, ha riferito di aver concordato un incontro in mare con alcuni interlocutori albanesi. Ha così recuperato il carico di droga per una ricompensa di 5mila euro. I rifornitori, sempre secondo il racconto del presunto corriere, gli avrebbero anche dato un telefono che avrebbe dovuto accendere una volta arrivato a terra, dove sarebbe stato contattato per la consegna della droga.
L’uomo, di professione sommozzatore, rientrava dall’Albania con il carico di droga nascosto a bordo del proprio natante. L’atteggiamento in mare di Palermo ha insospettito i finanzieri. Non appena ha notato la motovedetta delle Fiamme gialle, il sommozzatore ha cambiato repentinamente direzione. Una mossa che si è rivelata un boomerang. I finanzieri hanno valutato la provenienza dal largo, la potente motorizzazione della barca, tipica dei natanti impiegati anche per compiere la traversata con la sponda balcanica per il trasporto di droga e l’atteggiamento anomalo di Palermo. I finanzieri hanno così scortato il mezzo agli ormeggi della Sezione Operativa Navale di Otranto per eseguire gli accertamenti di rito, attivando anche i colleghi del Gico di Lecce.
La droga era stata nascosta in un doppio fondo ricavato sul pavimento dell’imbarcazione. Sono stati ritrovati 34 grossi colli contenenti marijuana, per un peso complessivo di 118 chili che, sulle piazze di spaccio, avrebbero fruttato all’organizzazione criminale oltre un milione di euro. Le indagini dovranno ora appurare i destinatari della droga in Italia ed i canali di approvvigionamento, verosimilmente albanesi. Gli investigatori hanno già attivato i canali di collaborazione con la polizia del paese delle aquile.