TORRE LAPILLO (Lecce) – Si infittisce il giallo sulla morte della donna tedesca trovata morta in casa martedì. Il decesso si deve ricondurre ad uno stato di magrezza che ha minato nel tempo il fisico. E’ quanto accertato dal medico legale Alberto Tortorella che, nella giornata di ieri, ha eseguito l’autopsia sul corpo della 79enne Irene Polz. La donna, di origini tedesche ma residente a Torre Lapillo, pesava appena 30 chili quando è stata trovata ormai morta in casa dai sanitari del 118 martedì mattina. Il medico legale ha comunque accertato alcune patologie e disposto anche una serie di esami istologici per completare tutti gli accertamenti. All’accertamento era presente il consulente nominato dal compagno della donna, il medico legale Pierluigi Chiriacò.
Di certo sono ancora tanti i dubbi. Come mai nessuno, in particolare il convivente della Polz, non si è accorto dello stato di deperimento della donna in tutto questo tempo? Allo stato, il pubblico ministero Roberta Licci ha aperto un fascicolo con l’accusa di omicidio colposo a carico di ignoti. Il compagno è stato ascoltato dai carabinieri. L’uomo ha riferito che la compagna, circa dieci anni fa, era stata colpita da un ictus e che, nel tempo, il fisico si era infiacchito. Di recente, poi, soffriva di difficoltà a deambulare. Sul deperimento fisico, però, è rimasto vago. Di sicuro, la donna conduceva una vita piuttosto riservata. Usciva di rado di casa e centellinava le uscite.
Le dichiarazioni dei vicini, forse, non potranno fornire spunti utili per sbrogliare la matassa. Di certo, il mistero sulla morte della donna e il perché di quel deperimento si infittiscono dopo i primi responsi forniti dall’autopsia. Il convivente della Polz è assistito dagli avvocati Alessandra Paola Zuccalà e Francesco Cazzato.
F.Oli.