SURBO (Lecce) – Si dovrà celebrare un nuovo processo a carico del cassiere del gruppo della Scu all’epoca capeggiato dai fratelli Simone e Fabio Franco. La Cassazione ha infatti assolto con rinvio ai giudici della Corte d’appello di Taranto Giovanni Dell’Anna, commerciante di Surbo di 59 anni. L’avvocato difensore Pantaleo Cannoletta aveva evidenziato la mancanza di credibilità delle dichiarazioni dell’ex primula rossa facendo leva anche su alcune sentenze che hanno accertato l’inattendibilità del pentito che ha parlato anni fa di dinamiche criminali nel territorio di Lecce.
In primo grado ed in secondo grado, il cassiere era stato condannato a 6 anni e 9 mesi di reclusione con le accuse di mafia e riciclaggio. Nell’ottobre del 2004, Dell’Anna venne raggiunto da una misura di prevenzione con il sequestro di un conto corrente di 600mila euro, di una villa a Torre Rinalda, di una Mercedes E320 e di un’Audi A4. Fondamentali si rivelarono i riscontri dei finanzieri del Gico sulla consistenza del patrimonio di Dell’Anna in rapporto al denaro movimentato.
A fronte di uno stipendio di 1200 euro al mese, per il dipendente dell’Agenzia delle Entrate risultò particolarmente difficile dimostrare come avesse potuto accumulare tutto quel denaro e quei beni. La confisca venne confermata in Appello e poi nel 2010 in Cassazione. Ora, però, gli stessi ermellini hanno messo in dubbio l’impianto accusatorio della Direzione distrettuale antimafia di Lecce.