NEVIANO (Lecce): Il Tribunale di Milano chiede oltre un milione di euro al comune di Neviano a causa di consumi di energia elettrica non pagati per circa cinque anni.
La denuncia viene fatta da Cosimo Pellegrino, consigliere comunale di opposizione e capogruppo della lista “Neviano Impegno Comune”. “Ho già incaricato un legale per denunciare tutto alla Corte dei Conti per il danno erariale causato ai cittadini nevianesi – spiega Pellegrino – Il comune avrebbe semplicemente dovuto pagare le bollette del quinquennio trascorso, o avviare un iter giudiziario dall’inizio e invece ora non solo deve versare quelle somme, ma in più anche 200mila euro tra spese, interessi e sanzioni che saranno i cittadini a pagare.
L’amministrazione Cafaro ha ritenuto di non pagare le bollette perché considerate esose, ma dal 2011 fino ad ora non hanno fatto nessuna verifica, nessun ricorso e nessuna disdetta alla ditta fornitrice del servizio, nonostante conoscessero personalmente una rappresentante della ditta di fornitura elettrica, perchè moglie dell’attuale vicesindaco Raffaele Birtele”. Secondo l’opposizione quindi, l’amministrazione Cafaro avrebbe avuto un comportamento “irresponsabile e poco trasparente, realizzando di fatto, conclude Pellegrino – l’ ennesimo spreco di danaro pubblico che mi auguro, non resti a carico della cittadinanza, ma venga addebitato a tutti i consiglieri comunali che hanno approvato questo esborso”.
“Citeremo in giudizio per danni e falso la ditta appaltatrice del servizio di fornitura energia elettrica – risponde il sindaco Silvana Cafaro riguardo la delicata questione inerente la fornitura di energia elettrica che, a suo dire “risale all’anno 2008, dove, l’allora giunta comunale, di cui il dott. Pellegrino era assessore, promosse una gara a procedura ristretta per l’affidamento del servizio. Dopo soli cinque mesi la sottoscrizione del contratto, la ditta ci comunicò che dal 01 gennaio 2009 avrebbe variato i costi unitari applicati ai consumi. Dal 2011- continua la Cafaro – ho controllato tutte le bollette riscontrando un aumento, in alcuni casi del 54%. Per questo abbiamo sospeso i pagamenti e avviato un’attività tecnico legale di confronto tra l’ente e la società che gestiva il servizio.
Il decreto ingiuntivo di cui parla Pellegrino, viene promosso da un istituto bancario a cui la ditta appaltatrice aveva ceduto il contratto e pur avendo tutti i presupposti per pretendere tutte le somme – ha proposto al Comune di Neviano una transazione stragiudiziale, dichiarandosi disponibile a stralciare dall’importo complessivo circa 95mila euro dei quali addirittura circa 50mila di sorte capitale”.
F.Sab.