CASARANO (Lecce) – Si chiude con due condanne il processo a carico dei coniugi Luigi e Caterina Bevilacqua accusati di una serie di estorsioni ai danni dei titolari di maneggi spacciandosi per falsi carabinieri del Nas. Il gup Giovanni Gallo ha inflitto 5 anni e 6 mesi per la donna 37enne e 4 anni e 8 mesi per l’uomo, di 44, entrambi residenti a Casarano. La sentenza, in abbreviato, arreca la firma del giudice per l’udienza preliminare Giovanni Gallo. Per i due coniugi il sostituto procuratore Giovanni Gagliotta, titolare del fascicolo d’indagine, aveva invocato 6 anni. I Bevilacqua rispondevano di estorsione aggravata e sostituzione di persona.
L’operazione – ribattezzata “Cavallo di Troia” – è stata coordinata dai carabinieri del Nas e dai colleghi delle Compagnie di Casarano e Tricase. La donna, si spacciava per un medico del Nas (talvolta si presentava come la “dottoressa Pepe”, talvolta come la “dottoressa Pagliarulo”). Poi contattava telefonicamente i commercianti ai quali il marito – che gestiva una stalla di sosta – aveva venduto equini. Anticipando un’ispezione dei carabinieri paventava multe ed altri provvedimenti sanzionatori. Infine, con la complicità del marito, convinceva le vittime a fasi consegnare ingenti quantità di denaro, anche in più riprese.
Sono cinque gli episodi di estorsione contenuti nella richiesta di giudizio immediato di cui uno tentato tra Casarano, Calimera, Diso e Melissano. Soltanto una vittima, infatti, non ha abboccato al raggiro. Gli imputati erano assistiti dagli avvocati Roberto Bray e Mario Coppola. Alcune vittime si erano costituite parte civile assistite, tra gli altri, dall’avvocato Silvio Verri. La coppia di coniugi è ancora detenuta nel carcere di Lecce dal 2 maggio giorno in cui marito e moglie furono arrestati.