“Quanto rilevato a Diso, con una contaminazione di zinco e altri metalli pesanti a livelli allarmanti, è l’ulteriore dimostrazione che il problema inquinamento riguarda gran parte del territorio salentino.” Dichiara il consigliere regionale Cristian Casili.
“La questione delle Zincherie Adriatiche è passata in sordina, anche perché l’attenzione di questi giorni si è concentrata su Burgesi, ma il territorio tra Spongano, Andrano e Diso è drammaticamente compromesso dal punto di vista ambientale e sanitario. I dati parlano chiaro. Se ha delle responsabilità l’azienda deve dare risposte e intervenire con una bonifica immediata.
Da troppo tempo i cittadini di quel territorio pagano dazio. Discariche con rifiuti tossici e aziende inadempienti hanno creato un fattore cumulativo di inquinanti, per cui oggi molti comuni del Salento hanno aria, suolo e acque contaminate. Ed è per questo che gli organi maggiormente colpiti dalle neoplasie sono proprio polmone, vescica e reni, ovvero gli organi che filtrano le sostanze inquinanti che respiriamo o che si sono depositate negli alimenti o nelle acque.
Una presa di coscienza maggiore deve arrivare anche dalle amministrazioni comunali, troppo spesso e per troppo tempo dormienti sui problemi ambientali dei loro territori. Se si è arrivati a questo punto la responsabilità va ripartita.
I sindaci, che hanno la responsabilità sanitaria dei loro comuni, hanno atteso troppo, forse par mancata percezione del problema, forse per mancanza di volontà politica o, e questo lo scongiuriamo, per connivenze con le imprese del territorio.
Bene hanno fatto i sindaci del comprensorio intorno a Burgesi a chiedere con forza il risarcimento danni, la stessa presa di posizione dovrebbero prenderla i sindaci di tutti i territori coinvolti da emergenze ambientali. Qui c’è in ballo la salute, l’ambiente e l’immagine di un territorio intero.”