LECCE – Nonostante il gelo, il clima resta rovente in università e anche la chiusura per neve diventa terreno di scontro. I dipendenti dell’Unisalento sono imbestialiti: rivendicano parità di trattamento con i docenti. Ieri, il sindacalista USB Andrea Cuna ha inviato una mail al rettore Vincenzo Zara e al direttore generale Fidora in cui chiedeva di estendere il provvedimento di sospensione delle attività anche al personale tecnico-amministrativo, e non soltanto ai docenti e agli studenti, a causa delle avverse condizioni meteo.
“Le motivazioni che sono alla base della giusta sospensione delle attività e della chiusura dei plessi (incolumità della salute di coloro che dovrebbero recarsi in Università provenienti dalle più svariate zone del Salento), per di più in presenza di una allerta meteo che porta un nuovo peggioramento delle condizioni climatiche a partire dal primo pomeriggio, dovrebbero valere indistintamente per tutti i soggetti che fanno parte della nostra comunità (docenti, studenti e personale t.a.) e non solamente per una parte di essi. Sono certo che si sia trattato di una decisione presa d’impeto e perciò non attentamente ponderata” – conclude il sindacalista.
Non si è fatta attendere la ponderata mail del Direttore Fidora che, invece di placare gli animi, sembra aver gettato benzina sul fuoco: “Il personale tecnico-amministrativo e quindi gli uffici sono invece chiamati ad erogare quel servizio e vengono pagati per farlo; d’altra parte l’Università, al fine di tutelare la sicurezza dei propri dipendenti, ha deciso autonomamente e diversamente da tutti gli altri uffici pubblici di Lecce di chiudere nella giornata odierna, ma la situazione seppur in evoluzione è certamente migliorata rispetto ai giorni precedenti e quindi non ci sono le condizioni per restare ulteriormente chiusi”. La Protezione civile, però, ancora oggi raccomanda prudenza perché l’emergenza neve non è ancora superata.
“Siamo dipendenti di serie B per il nostro Direttore” – sostiene qualcuno -“Anche i docenti sono pagati per fare lezione. Se uno di noi si fa male non importa a nessuno!”. Il direttore Fidora, in verità, ha cercato di correre ai ripari con un’altra nota in cui comunicava che “in caso di impossibilità di raggiungere in sicurezza il posto di lavoro a causa delle condizioni meteo e di circolazione stradale, sarà consentito comunicare al proprio Ufficio tale impossibilità direttamente nella mattinata di domani”.
“Il problema è che l’amministrazione non sa come affrontare la questione sul piano contrattuale e avrebbe dovuto, questa volta sì, confrontarsi con le sigle sindacali” – ci dice un sindacalista CGIL. “Forse il Rettore e il Direttore Fidora non sanno che non è dovuto alcun recupero da parte del lavoratore per le ore di lavoro eventualmente non prestate, fermo restando il diritto alla retribuzione. La chiusura per allerta meteo, o per una nevicata straordinaria, rappresenta l’obiettivo perseguito dall’autorità e finalizzato ad una tutela della pubblica incolumità e del patrimonio che trascende il pubblico interesse allo svolgimento del servizio scolastico, quindi rientra certamente nella fattispecie regolata dal codice civile. Se ci avessero consultati, lo avremmo fatto presente”.
Probabilmente è per questa ragione che il Direttore ha voluto precisare nella nota al personale tecnico-amministrativo: “L’Amministrazione si riserva di valutare la giustificazione dell’assenza dal posto di lavoro sulla base della normativa contrattuale applicabile e degli eventuali orientamenti in materia”.
Nei corridoi un dipendente del sud Salento, costretto a percorrere la pericolosa strada 275, sbuffa e invoca le dimissioni del direttore e del rettore, perché, a suo dire, avrebbero gestito molto male la vicenda. Il rettore in realtà ha lasciato che la questione del personale tecnico amministrativo fosse gestita dal direttore generale, dopo una riunione con quest’ultimo, perché esiste una normativa specifica per il personale conttattualizzato. A quanto pare, però, la soluzione non è piaciuta a sindacati e personale.
Garcin